Da luogo dimenticato a crocevia simbolico, il municipio romano di Ostia diventa terreno di contesa posto sotto i riflettori e l’attenzione delle forze dell’ordine. Nei 183 seggi dove domenica prossima si tiene il ballottaggio tra la candidata del Movimento 5 Stelle Giuliana Di Pillo e quella del centrodestra Monica Picca, ci saranno agenti in borghese, quelli della Digos e la squadra mobile della polizia.

IL PIANO MESSO A PUNTO ieri prevede anche l’intervento di «personale specializzato» nella «gestione della folla» e nelle «bonifiche dei luoghi», delle unità cinofile oltre che l’apporto della polizia scientifica pronta ad acquisire immagini. Il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza si è riunito proprio nella sede del municipio X di Roma, alla presenza del ministro dell’interno Marco Minniti della sindaca di Roma Virginia Raggi e del procuratore della Direzione distrettuale antimafia Michele Prestipino.

NEI QUARTIERI CONSIDERATI più controllati dal clan Spada, Nuova Ostia e il litorale Ponente, i controlli «dentro e fuori i seggi» saranno più serrati. Minniti ha fatto subito riferimento all’aggressione da parte di Roberto Spada nei confronti del giornalista Rai e del suo cameraman. «C’era bisogno di avere un segnale molto forte e inequivoco – ha sottolineato – Ci voleva una risposta molto ferma che c’è stata. Mentre stiamo parlando il colpevole è in carcere. Un ringraziamento va alla Procura di Roma per avere agito con tempestività e capacità giuridica e di coordinamento interistituzionale». L’obiettivo, dice il ministro, «è liberare Ostia e il suo litorale dai condizionamenti mafiosi e della criminalità organizzata e comune. Su questo garantisco un impegno costante e senza pausa». Poi si è profuso in un appello alla partecipazione al voto. Per Minniti, a dispetto dello spiegamento di forze, quella che verrà disposta sarà una «vigilanza discreta che dovrà rispettare il libero percorso dell’elettore nella sua decisione e controllare che non ci siano condizionamenti».

OGGI IL MINISTRO sarà alla Federazione nazionale della stampa «per parlare di come rafforzare il sistema di garanzie per la libera espressione della professione e della stampa». Anche Raggi, la cui sintonia con Minniti risale all’estate scorsa e al regolamento sugli sgomberi approntato dal Viminale, ha sottolineato l’importanza che i cittadini «possano esprimersi liberamente».

INTANTO INCALZA la campagna elettorale. La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni accusa il M5S di «usare le istituzioni per la campagna elettorale», visto che «a cinque giorni dal ballottaggio la sindaca Raggi è andata a Ostia per presentare il nuovo modello di raccolta differenziata dei rifiuti». «Non accettiamo lezioni di morale da persone come la Meloni che, ad Ostia, ha candidato personaggi che strizzano l’occhio agli Spada», ha replicato il parlamentare pentastellato Massimo Baroni, in riferimento alla vicenda dell’esponente di FdI nei giorni scorsi sorpreso a dialogare su Facebook con Roberto Spada.

DOMANI SI TERRÀ IL PRESIDIO «a difesa della libertà di informazione» promosso da Libera e dalla Fedarazione nazionale della stampa, al quale dovrebbero partecipare entrambe le contendenti alla presidenza del municipio.
Venerdì sul litorale romano arriveranno Beppe Grillo e Silvio Berlusconi, a conferma che la vicenda di Ostia ha assunto tratti che vanno bel oltre il voto dei 183 mila aventi diritto.
Quello che si chiedono gli abitanti, e che è emerso lo scorso sabato nel corteo contro mafia e fascismo, è fino a che punto quest’attenzione si tradurrà nella tutela del territorio e dei diritti dei suoi abitanti più deboli.