Nel fiume di persone che si è riversato fra le strade di Milano anche una buona rappresentanza del mondo dello spettacolo: da Malika Ayane a Silvio Soldini, Claudio Bisio, Amelia Monti, Lella Costa e anche Ornella Vanoni.

La cantante milanese non è nuova a prese di posizione su tematiche civili: qualche settimana fa era a San Vittore accompagnata da un coro di cento detenuti e volontari, nella rotonda del carcere dove ha eseguito Ma mi… «Io vivo in taxi – spiega – perché non guido e sono andata alla manifestazione perché è giusto che personaggi cosiddetti noti – serviamo a quello noi – si espongano. E poi perché credo nell’antirazzismo. Sento molto odio in giro, anche il tassista che mi portava in piazza se la stava prendendo con gli ebrei. Ma come puoi pronunciarti così? Hai letto Primo Levi, conosci quelle vicende? Milano deve essere una città multietnica come lo sono Parigi e New York.».

LA RISPOSTA della politica contro questa ondata xenofoba è, usiamo un eufemismo, «scarsa»: «La politica che ci gestisce oggi è il razzismo e si punta tutto su quello. E Salvini piace perché è l’uomo forte, il macho». Sempre su Salvini, aveva dichiarato in un’intervista a Rolling Stone: «Fare una campagna solo sugli immigrati è facile . Mi piace quello che ha detto Cacciari: io se vedo morire un uomo in mare sto male, se vedo un vucumpra cacciato, sto male. Questo è il pensiero delle persone sensibili». Nel corteo meneghino ha sfilato anche un carro delle Ong a forma di barcone contro la legge Pillon: «Si possono arginare gli eccessi, ma cancellare i matrimoni civili mi sembra una cosa ridicola. Sposarsi tra persone dello stesso sesso è anche un modo per cautelarsi, per motivi pratici: hanno comprato casa e se l’altro muore, l’altro eredita l’abitazione».