«Qualche anno fa alcuni operai licenziati dalle aziende mafiose sfilarono portando in spalla la mia bara, la storia dimostra che non mi hanno fermato. Nessuno pensi di potermi fermare con i tweet e gli slogan populisti che hanno preso il posto di quelle bare». È risoluto Leoluca Orlando. Sul caso rom, esploso con l’occupazione della villa destinata dall’amministrazione comunale a tre famiglie nomadi, sgomberate dal campo della Favorita su disposizione della magistratura, il sindaco mostra fermezza.
Orlando, un pezzo di Palermo mostra il suo volto razzista o c’è dell’altro dietro questa vicenda?
Bisogna distinguere la protesta di alcuni residenti dall’occupazione della villa, che è stata un’azione compiuta di notte, non dai residenti, ma da soggetti che sono stati organizzati e che provengono da altre zone della città. Tant’è che hanno messo avanti donne e bambini in modo da opporre maggiore resistenza all’azione di sgombero. Ho dato mandato all’ufficio legale di agire contro gli occupanti e di inviare una denuncia alla procura.
C’è una regia dunque?
Ho fiducia nella magistratura, sarà la procura ad accertare i responsabili, siano ambienti politici o criminali. Certamente si tratta di un atto che impedisce all’amministrazione di assegnare, in via temporanea, la villa alle tre famiglie e adempiere al provvedimento dell’autorità giudiziaria che ha disposto la messa in sicurezza del campo della Favorita e la diversa sistemazione degli occupanti. In questa vicenda si sono inseriti i populisti dell’intolleranza che ritengono di contrastare l’amministrazione. Ma noi andiamo avanti, siamo sereni e determinati.
È evidente che la sua visione è differente da quella del capo del Viminale, ci sono problemi con la prefettura?
Faccio il sindaco, rivendico il diritto di andare avanti con la mia impostazione che ha trovato conferma nelle parole di autorevoli vertici della Repubblica e di papa Francesco. Avanti nel rispetto della legge. Certo mi rendo conto che siamo la pietra dello scandalo.
Nessun passo indietro?
Assolutamente no, ho la tentazione di alzare il tono dello scontro. La differenza tra noi e i populisti è che loro giocano a cricket, noi a volley.
Tra i sostenitori degli slogan «la casa prima agli italiani» ci sono esponenti di «DiventeràBellissima», il movimento del presidente Nello Musumeci
Musumeci dovrebbe riflettere. Nei confronti del governo nazionale e di quello regionale ho sempre dichiarato la massima collaborazione ma c’è un limite oltre il quale la collaborazione è impossibile.
Qual è la sua visione?
Palermo era la capitale della mafia, poi dell’antimafia, ora della cultura. La mia visione è quella di rispettare i diritti, purtroppo a volte la legge viola i diritti umani come nel caso dei migranti. Se il primo processo di Norimberga è stato a carico dei nazi-fascisti, con i nostri nonni che poterono dire di non sapere, il secondo processo sarà per il genocidio nel Mediterraneo, ma nessuno potrà dire di non avere saputo. Il nostro stile sta anche nel modo non schizzofrenico in cui ci stiamo ponendo verso i residenti che stanno manifestando davanti alla villa.
Vale a dire?
Ieri l’assessore alle attività sociali, Martina, ha accompagnato una delegazione al campo per fare conoscere la vera realtà dei rom. Sono quasi tutti palermitani, i loro ragazzi studiano come tutti gli altri. Non è gente che si è integrata, ma che vive la città.
Eppure i manifestanti urlano slogan contro i rom
Per noi il cambiamento si fa giorno dopo giorno, a differenza dei populisti dell’intolleranza che si affidano ai tweet e che non conoscono il valore del tempo. Palermo è il punto di riferimento dell’accoglienza, alternativa al populismo che ha nel ministro degli Interni Salvini il suo punto di riferimento. Per noi chi vive a Palermo è palermitano, per noi vale la residenza non il passaporto.
Sindaco, si sente isolato?
So che su questa tema ho la condivisione del mondo cattolico e dei palermitani che sanno che tutto ciò rientra in una visione che non si fa condizionare dai consensi. Se sono stato rieletto è perché la stragrande maggioranza dei palermitani condivide la mia visione. Sa che le dico?
Cosa?
Evviva il provvedimento dell’autorità giudiziaria, evviva la protesta dei residenti.