«Vedo che sta tornando un fascismo non giustificato da nessun flusso migratorio al mondo. Non credo sia in questione la tenuta democratica del Paese per pochi immigrati rispetto al numero dei nostri abitanti. Non cediamo alla narrazione dell’emergenza perché altrimenti  creiamo le condizioni per consentire a chi vuole rifondare i fascismi di speculare».

Stesso palco, festa dell’Unità a Pesaro ma analisi opposte.

Andrea Orlando, leader della minoranza interna del Pd,  prende totalmente le distanze dall’allarme lanciato da Minniti l’altroieri sull’immigrazione. Orlando, altro  ministro di peso del governo Gentiloni, arriva dopo le schermaglie tra il capo del Viminale con Graziano Delrio per il «codice di condotta» imposto alle ong.

Sintonia totale invece sullo Ius  soli: «Se c’è la volontà c’è anche il tempo per fare questa legge molto importante. Che è una legge di civiltà ed è conveniente per la sicurezza dei cittadini. Perché chi non ha cittadinanza è deresponsabilizzato», ha detto Orlando.