Meno detenuti nelle carceri e un numero di cause civili inferiore rispetto al passato. Ad affermarlo è il ministro della Giustizia Andrea Orlando intervenuto ieri alla cerimonia per l’apertura dell’anno giudiziario. «A giugno 2013 – ha detto – le cause civile pendenti erano 5.200.000, al 31 dicembre 2016 il totale, al netto dell’attività del giudice tutelare, è sceso a 3.800.000, un dato migliore della previsione che avevo formulato lo scorso anno».

Per quanto riguarda le carceri, per Orlando «è cessata l’emergenza dovuta al sovraffollamento. A fronte di una diminuzione dei detenuti, accompagnata da un incremento delle pene alternative, – spiega il ministro – si è registrato un incremento di 4000 posti detentivi regolamentari. I detenuti oggi sono 54.653. Altri segnali positivi – ha detto – emergono sullo stesso fronte. I detenuti in attesa di giudizio di primo grado sono 9.337; nel 2013 erano 11.108. I condannati non definitivi sono 9.586; nel 2013 erano 11.723. Incoraggiante è anche il calo dei detenuti tossicodipendenti, scesi dai 15.654 del 2012 ai 13.000 attuali. Significativo è pure il dato che riguarda i soggetti messi alla prova. A fine 2015 erano 6500. A fine 2016 erano 9000».

Infine l’emergenza legata al personale. «Abbiamo realizzato una netta e consistente inversione di tendenza», ha spiegato. «Abbiamo trovato una situazione critica, una scopertura di 9.000 unità e nessuna prospettiva futura. Oggi posso dire che la situazione è molto cambiata, con 1.820 nuove immissioni entro marzo, di cui 1.360 in servizio e con le prossime 3.300 di assunzione ordinaria che si aggiungeranno nel giro di un anno. Il totale supera le 5.100 unità».