A divorzio avvenuto con il Partito popolare europeo, il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha annunciato alla radio pubblica di voler incontrare il suo omologo polacco, Mateusz Morawiecki, e il leader della Lega, Matteo Salvini, per discutere insieme la costituzione di un nuovo partito nazionalista europeo.

Incontrando i giornalisti all’uscita del ministero dello Sviluppo economico, Salvini ha affermato di avere, per il momento, altre priorità: i vaccini e i rimborsi per gli italiani. «Di quello che accadrà in Europa ne parleremo più avanti», ha concluso.

L’intento orbaniano di rivolgersi ai due interlocutori per serrare le file del fronte sovranista europeo era previsto da diversi esperti: nei due anni intercorsi dalla sospensione del suo Fidesz dal Ppe, l’uomo forte d’Ungheria ha più volte fatto riferimento alla necessità, per il partito di cui è leader, di trovare una collocazione più consona in Europa.

Più consona a un soggetto politico, come quello da lui guidato, secondo cui nel Ppe prevalgono ormai orientamenti liberali e sinistrorsi che rendono tale gruppo inadatto a rappresentare i valori cristiani. Valori che, secondo la retorica del governo ungherese, sono l’elemento fondante della cultura europea.

Così, al termine di un biennio caratterizzato da ricorrenti dichiarazioni sull’incompatibilità fra il Fidesz e il Ppe e da allusioni circa un’imminente rottura, il premier di Budapest ha deciso di giocare d’anticipo e annunciare la fuoriuscita dei suoi dal gruppo dei Popolari europei.

Ora potrà dire di aver deciso lui di andarsene una volta constatata l’incompatibilità di vedute e di obiettivi col Ppe. Del resto, in questi ultimi due anni, Orbán si era anche espresso sulla possibilità di fondare un nuovo soggetto conservatore e nazionalista europeo e diversi osservatori avevano ipotizzato tentativi di convergenza con partiti come il PiS polacco e la Lega di Salvini.

Si sapeva già di contatti con il gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei (Ecr), in cui militano Fratelli d’Italia e lo stesso PiS e con Identità e Democrazia dove trova posto la Lega.

Con l’annuncio radiofonico di Orbán si ritorna all’ipotesi della creazione di un nuovo soggetto in cui il Fidesz vorrà probabilmente assumere un ruolo guida. Sarà interessante verificare cosa ne pensano gli interlocutori da lui scelti per intraprendere questo nuovo percorso.