Il Parlamento europeo sta preparando risoluzione che chiede bloccare la realizzazione di North Stream 2, il gasdotto con una capacità totale di 55 miliardi di metri cubi l’anno che dalle coste della Russia attraverso il Mar Baltico arriverà in Germania e il cui completamento è previsto per la fine del 2019.

Il documento è stato presentato alla commissione per gli affari esteri dalla deputata lettone Sandra Kalniete. La risoluzione sostiene che «North Stream 2 rafforza la dipendenza dell’Europa dalle forniture di gas russo, minaccia il mercato interno e non è conforme alla politica energetica dell’Unione europea e deve quindi essere fermato».

In precedenza, il leader del gruppo dei popolari all’europarlamento Manfred Weber, candidato alla carica di nuovo capo della Commissione europea, aveva invitato i paesi dell’Ue «a riconsiderare gli investimenti nella costruzione del Nord Stream 2» a causa dell’incidente nello stretto di Kerch.

Sarà interessante capire ora come si schiereranno i vari gruppi parlamentari non solo per colore politico ma per geografia. I paesi decisivi potrebbero essere quelli non ancora apertamente schierati come la Spagna, il Portogallo, la Grecia e l’Italia.