Commercianti, studenti, qualche attivista del movimento cinque stelle, esponenti di Fratelli d’Italia e qualche giovane di estrema destra, anche se come richiesto dagli organizzatori, a parte qualche tricolore e le bandiere con lo stemma della città, non sono stati esposti simboli o vessilli di partito.

E’ un movimento eterogeneo quello che si è formato attorno al comitato #OraBasta che si è ritrovato in piazza De Ferrari per marciare fino a Tursi, sede istituzionale del Comune di Genova per chiedere certezze sui risarcimenti e sui lavori per mettere in sicurezza la cittià ma sopratutto le dimissioni del sindaco Marco Doria, della sua giunta e di quella guidata da Claudio Burlando. Tra loro, in prima fila, i cantautori genovesi Francesco Baccini e Cristiano de André che hanno retto lo striscione in testa al corteo e urlato insieme ad altre seicento persone «Vergogna, vergogna» e «Assassini, assassini». «Nessuno si è assunto le sue responsabilità, con il blocco dei lavori sul Bisagno il Tar non c’entra niente» ha detto De André. «Forse le dimissioni non sono la soluzione, ma sono un segnale» ha aggiunto Baccini. «Vogliamo i soldi subito e vogliamo trasparenza visto che i risarcimenti dell’alluvione del 2011 non li abbiamo mai visti» urlavano intanto i commercianti il cui corteo è stato scortato da un nutrito schieramento di forze dell’ordine che ha blindato palazzo Tursi creando una zona rossa che bloccava tutti gli accessi.

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Quando i manifestanti sono arrivati davanti alle transenne, una delegazione è entrata per essere ricavuta dal sindaco mentre fuori sono rimasti in presidio. Qualche momento di tensione si è avuto quando un dipendente del Comune dal cortile che sovrasta via Garibaldi, ha lanciato sul corteo una bottiglietta d’acqua. Dal basso a quel punto sono partite monetine, bottigliette, uova ed altri oggetti.

«Saremo i cani da guardia del Comune. Incontreremo il sindaco ogni 15 giorni» ha spiegato al megafono Antonio Savà, uno dei portavoce del movimento al termine dell’incontro. «Doria ci ha detto che a gennaio le tasse comunali saranno annullate. Ci ha spiegato che non darà le dimissioni perché si interromperebbe la macchina dei risarcimenti per questo abbiamo sospeso la nostra richiesta». Fra i commercianti rimasti in presidio è prevalso lo scontento ma a metà pomeriggio piano piano la manifestazione si è dissolta. Intanto nell’aula rossa di palazzo Tursi l’alluvione è stata ancora una volta l’unico tema sul tavolo «Vogliamo arrivare alla riduzione o all’azzeramento delle tasse comunali, sulla base di una manovra di bilancio», ha detto il sindaco Doria. Per fare questo la giunta ha deciso uno stanziamento di 2 milioni di euro.