Lavoro

Operai pakistani sfruttati, l’Inl chiude pronto moda cinese

Operai pakistani sfruttati, l’Inl chiude pronto moda cineseUna manifestazione dei Si Cobas contro lo sfruttamento

Lavoro Nero Sospesa l'attività di un'azienda di pronto moda a Campi Bisenzio, nella Chinatown della Piana fiorentina-pratese, che aveva licenziato cinque lavoratori che avevano rifiutato gli abituali turni di dodici ore nel corso del Ramadan, e di lavorare per Pasquetta. Il Si Cobas:"Pagheranno le multe e riprenderanno a sfruttare".

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 27 aprile 2022

È stata sospesa per lavoro irregolare l’attività dell’azienda di pronto moda a Campi Bisenzio, gestita da imprenditori cinesi, che aveva licenziato via whatsapp cinque operai pakistani che si erano rifiutati di fare gli abituali turni di dodici ore nel corso del Ramadan, e di lavorare il giorno di Pasquetta. A farlo sapere l’Ispettorato del lavoro, dopo i controlli di ispettori e carabinieri. “Sono stati trovati alle macchine da cucire e alle stiratrici 13 lavoratori di nazionalità cinese – così la nota dell’Ispettorato – e di questi 6 sono risultati occupati totalmente in nero”.

A denunciare la situazione era stato il sindacato di base Si Cobas, che ora rileva: “I cinque operai licenziati sono ancora fuori. E l’intervento degli ispettori non garantisce il ripristino dei diritti minimi in fabbrica, perché le aziende non hanno paura dei controlli, pagano le sanzioni e il giorno dopo riprendono a sfruttare”. Annunciate nei prossimi giorni manifestazioni sindacali davanti alla fabbrica, una delle miriadi nella Chinatown fiorentina e pratese, e un corteo per il Primo Maggio a Prato, dedicato dal Si Cobas alle numerosissime situazioni analoghe nel settore tessile-moda.

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