Open Arms ha tratto in salvo 100 persone intorno alle 20.30 di oggi. Tra loro, scrive la Ong, ci sono molte donne e bambini. L’Sos è stato lanciato alle 13 da Alarm Phone, il centralino che diffonde le richieste d’aiuto dei migranti che tentano di attraversare il Mediterraneo.

Alla ricerca dell’imbarcazione sono partiti Moonbird e Colibrì, gli aerei delle organizzazioni non governative Sea-Watch e Pilots Volontaires. In zona anche un velivolo di Frontex.

Nel primo pomeriggio Sea-Watch ha poi diffuso delle fotografie che mostravano la presenza di una petroliera poco distante dal gommone in difficoltà, forse in attesa dei soccorsi. Nonostante le condizioni del tempo stessero peggiorando, alla richiesta d’aiuto non hanno risposto né l’Italia né Malta. Solo Open Arms si è diretta immediatamente verso le persone in difficoltà riuscendo a metterle al sicuro.

L’operazione si è svolta sotto gli occhi di una motovedetta libica, ma i migranti avevano ormai raggiunto la zona Sar maltese. È il secondo sconfinamento che la Ong fondata da Oscar Camps denuncia in meno di 48 ore. Venerdì sera aveva soccorso una barca alla deriva con 40 persone.

«Nonostante la nostra imbarcazione si trovasse in zona Sar maltese, siamo stati avvicinati dalla motovedetta libica Fezzan P658 che ci ha intimato di abbandonare quelle che loro consideravano “acque territoriali libiche” – ha scritto la Ong – Dopo momenti di tensione, la motovedetta si è allontanata e abbiamo potuto terminare le operazioni di soccorso».

Al momento a bordo i naufraghi sono circa 140.