È appena uscito in Francia e sta per debuttare sul mercato anglosassone il Pollock Confidential di Onofrio Catacchio, in libreria grazie a Centauria. Una nuova avventura per lo sceneggiatore e disegnatore barese, noto per il suo curriculum tra fumetto indipendente e mainstream ma anche per le collaborazioni internazionali con firme quali Albin Michel e Marvel. «Quando l’editor Balthazar Pagani di Centauria mi ha coinvolto nella collana dedicata alle biografie degli artisti ho subito pensato a Pollock. Conoscevo il suo percorso e il suo ruolo nei piani della Cia per contrapporre la libertà dell’espressionismo astratto al realismo socialista di Stalin, e ho scorto l’opportunità di raccontare più vicende intrecciate tra loro».

FUMETTO come docu-fiction biografica: un ambito nuovo per il creatore di tante saghe fantastiche ormai oltre i 30 anni di carriera. «Ho iniziato a pubblicare nel 1987 su Frigidaire – ricorda – e da allora il fumetto ha continuato a muoversi su due gambe: una autoriale e l’altra seriale. Ma il propellente di tutto restano le idee, gli autori e i personaggi. A me interessa scantonare da un versante all’altro. Adesso c’è una forma di scambio tra i due versanti, grazie ad alcuni autori che riescono ad agire su entrambi i fronti restando riconoscibili nel loro lavoro».

IL TUTTO, senza mai tradire il gusto per i generi, un ambito nel quale è maestro. «Affidando le tue provocazioni a un personaggio ricorrente puoi compiere un percorso duraturo. Stella Rossa, per esempio, mi offre la possibilità di toccare aspetti della contemporaneità che mi colpiscono. Per la collana Bonelli LeStorie, ho scritto e disegnato La Mano Nera, con protagonista Joe Petrosino, il primo poliziotto italo-americano degli inizi del ’900. Si legge come una storia noir ma è anche è soprattutto una storia d’immigrazione. Anche con Pollock Confidential ho mescolato fiction e realtà, ma il filo che ho seguito è quello che lega potere e avanguardie». Un disegnatore dallo stile apparentemente easy, affinato negli anni, che funziona benissimo anche come sceneggiatore.

«Il fumetto consente di giocare su più tavoli. Essere anche disegnatore ti agevola quando scrivi per altri, per certi versi c’è una sintonia che deriva dall’esperienza comune. È più complicato scrivere per me stesso: da sceneggiatore, esigo dal Catacchio disegnatore passaggi sempre più articolati e lo costringo a risolverli grazie a soluzioni che sarebbe impossibile chiedere ad altri». Nonostante l’esperienza maturata come autore unico, Catacchio conta collaborazioni con alcuni dei più grandi fumettisti degli ultimi decenni: Igort, Brolli, Lucarelli, Wu Ming, Bernardi… «Da tutti coloro che hai citato ho preso e in qualche modo restituito. A Luigi Bernardi però sono particolarmente legato: è stato il mio primo editore, mi ha dato fiducia come autore offrendomi la possibilità di pubblicare sulle riviste della Granata Press. Per lui ho disegnato Fantomax, non temerai altro male, una rilettura contemporanea dei personaggi neri che tanto apprezzava. Se n’è andato troppo presto, in epoca di riproposizione di personaggi del passato la sua visione sarebbe stata preziosa».

UN’ALTRA grande incompiuta è il rilancio di Kriminal annunciato nel 2014 da Mondadori Comics con uno spettacolare numero zero e mai uscito. «Con Giuseppe Camuncoli e Matteo Casali avevamo messo assieme il team e iniziato a produrre gli episodi. Nel frattempo, il contratto tra Mondadori e il creatore di Kriminal Luciano Secchi è scaduto e il progetto è stato sospeso a tempo indeterminato. Mi brucia, certo, come brucia a tutti coloro che hanno contribuito all’impresa. Ma credo che il modello di produzione che abbiamo messo a punto per la realizzazione degli albi sia stato tanto innovativo ed efficiente da vederlo applicato a varie produzioni seriali apparse in seguito».

FRA LE TANTE anime del fumettista pugliese c’è anche quella di docente presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. «Molti degli allievi che frequentano i corsi in Accademia sfoderano la giusta grinta quando si tratta di affrontare la scena editoriale. Molti pubblicano i loro lavori appena terminato il ciclo di studi. Durante i miei corsi cerco di correggere un po’ la rotta e soprattutto di mostrare loro il non-visibile che tiene assieme immagini e parole. Il consiglio è sempre e solo quello di non ricorrere mai al repertorio, di cercare sempre nuove strade». Il che porta fatalmente ai prossimi progetti del creatore di Stella Rossa & C. «Sono di nuovo impelagato con i generi: per Bonelli sto disegnando una storia in due episodi di Nathan Never su testi di Stefano Marzorati. Sul versante scrittura invece, sto sceneggiando l’adattamento a fumetti di un noto romanzo di ambientazione storica, ma è troppo presto per parlarne in dettaglio» Perché la vita tra i fumetti è sempre Confidential.