Non accenna a diminuire la bufera scatenata dalle dichiarazioni del procuratore di Catania Carmelo Zuccaro circa presunte collusioni tra le Ong che salvano i migranti e i trafficanti di uomini. Al punto che ieri il Consiglio superiore della magistratura ha deciso di intervenire per vagliare le parole del magistrato, dalla sua denuncia circa l’insufficiente numero di uomini e mezzi necessari alle indagini, all’eccessiva esposizione mediatica dello stesso Zuccaro. E ad alzare ulteriormente i toni ci ha pensato Beppe Grillo. Il fondatore del M5S è intervenuto dando man forte al vicepresidente della Camera Luigi Di Maio che da settimane attacca le Ong. «Massimo rispetto per il procuratore Zuccaro», ha scritto ieri il comico sul suo blog accusando i ministri Orlando e Minniti di «minimizzare» quanto denunciato da Zuccaro. «Ma in che razza di paese viviamo?», ha concluso.

E’ stato il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini ad annunciare l’apertura di una pratica sul procuratore di Catania. «Dopo aver sentito i capi di Corte e il presidente della Prima commissione, Giuseppe Fanfani, sottoporrò il caso all’esame del Comitato di presidenza alla prima seduta utile fissata per mercoledì 3 maggio», ha spiegato. Si tratta di una prima presa d’atto di quanto accaduto, escludendo per ora ogni ipotesi di azione disciplinare. Una decisione che, non ha mancato di sottolineare Legnini, nel caso spetterebbe solo al ministro della Giustizia e al procuratore generale della Cassazione. Sul tema comunque potrebbe esserci battaglia visto che il Consiglio appare diviso, con almeno due consiglieri schierati con il procuratore di Catania. «Un magistrato serio e riservato, che non merita certamente di essere lasciato solo in queste ore», ha commentato ieri il consigliere laico (area Fi) Pierantonio Zanettin chiedendo l’apertura di una pratica a tutela del magistrato. Una linea sulla quale sembra essere schierato anche il consigliere laico di area M5S Alessio Zaccaria.

Nel frattempo, in attesa di prove utili a suffragare le accuse contro le Ong, prosegue il botta e risposta tra difensori e accusatori delle organizzazioni umanitarie. Dopo aver detto in televisione che alcune Ong potrebbero essere finanziate dalle organizzazioni criminali, Zuccaro in seguito ha precisato che si tratta solo di «ipotesi di lavoro» sulla quali sta indagando la procura. Ipotesi dietro le quali ci sarebbe l’intercettazione di una telefonata dalla Libia in cui una voce chiede in arabo se può mandare i migranti ricevendo il via libera da qualcuno che si troverebbe a bordo di una nave umanitaria. Il problema è che l’intercettazione non sarebbe stata data a Zuccaro da una fonte di polizia giudiziaria e quindi risulta inutilizzabile. «Il M5S farà una proposta per modificare le leggi, affinché la procura di Catania possa utilizzare le intercettazioni come prove per un processo», si è subito affrettato a dichiarare Luigi Di Maio accusando poi il ministro della Giustizia di non appoggiare il capo della procura catanese. «Ho detto esattamente il contrario», ha replicato il Guardasigilli. «Spero che la procura di Catania lavori, lavori rapidamente e porti rapidamente a casa dei risultati».

Per Zuccaro comincia una settimana intensa in cui è atteso per essere ascoltato da diverse commissioni parlamentari. Il primo appuntamento è per mercoledì prossimo in Commissione Difesa del Senato per poi essere ascoltato il 9 maggio nella Commissione d’inchiesta sui migranti della Camera. «E’ importante avere a disposizione ogni elemento utile per la comprendere i motivi che hanno spinto i procuratore a fare certe dichiarazioni», ha detto il presidente della Commissione, Federico Gelli. «Dobbiamo stare attenti a non gettare discredito sull’attività di tante organizzazioni senza le quali sarebbe impossibile gestire l’emergenza migranti». Anche il Copasir, infine, starebbe valutando la possibilità di ascoltare il procuratore.

In difesa delle Ong interviene il procuratore capo di Palermo Francesco Lo Voi, titolare di un’altra inchiesta su migranti. «Le Ong noi le abbiamo incontrate in occasione dei vari recuperi in mare di migranti, perché hanno contribuito a salvare centinaia e centinaia di vite umane», ha detto Lo Voi. «Per il resto le indagini, quando sono indagini, sono coperte da riserbo». La presidente della Camera Laura Boldrini polemizza invece con Di Maio: «Salvare le vite in mare è un dovere – dice -, chi non lo fa commette un reato. Andare a buttare questa ombra su chi salva vite umane, senza avere evidenze, è una cosa grave ed irresponsabile». Sulla polemica interviene anche l’Osservatore Romano: «Non bastano gli orrori della guerra – scrive il giornale della Santa Sede -. Sulla pelle dei migranti sta emergendo un ennesimo scandalo: il sospetto, che purtroppo non sembra privo di fondamento, di una manipolazione a fini economici e politici delle operazioni di salvataggio».