Più che una cronaca di viaggio, Tumulto, il nuovo fumetto di Silvia Rocchi e Alice Milani (Eris edizioni, 2016), le cui tavole sono state in mostra al Treviso Comic Book, è un on the road al femminile, la storia di un’amicizia catturata in movimento, durante un viaggio nei Balcani. Protagoniste nella realtà dell’avventura su due ruote, le autrici stesse intraprendono il viaggio su una Virago 535 nell’estate del 2014; incontrano molte persone che si fondono, si incrociano e si riassumono nei personaggi della storia e, tavola dopo tavola, si confrontano con un paese ancora lacerato. «Avevo visitato i Balcani l’anno precedente – racconta Silvia Rocchi (già biografa a fumetti di Alda Merini e Tiziano Terzani per Becco Giallo, nonché autrice di Il Segreto di Majorana insieme a Francesca Riccioni per Rizzoli Lizard) – una volta tornata, ho proposto ad Alice di prendere la patente e di fare un viaggio insieme in moto».

Alice Milani (autrice unica della biografia di Winslawa Zymborska, Beccogiallo 2015), non esita neanche un attimo perché, come racconta «sin da bambina sento fascinazione per la zona dei Balcani e i suoi abitanti». Dal viaggio al libro, in un processo lungo due anni. «Una volta tornate, raccontano, la documentazione era moltissima: sketch book, appunti e fotografie, ma è stato quando abbiamo incontrato i ragazzi di Eris Edizioni che il libro ha iniziato a prendere forma. Quindi ci siamo messe a lavorare alla scrittura e allo storyboard». Certo sorprende che due autrici uniche si occupino insieme di testi e disegni con un risultato così omogeneo, ma considerando che le amiche collaborano al progetto autoprodotto de La Trama (http://tramette.blogspot.it/) e che condividono  uno stile pittorico che usa pastelli, tempere e matite, ci si avvicina meglio al senso grafico di tutta l’operazione.

Il loro nuovo libro è un caso a parte, proprio per il processo di produzione: «Dopo aver preparato lo storyboard- dicono- abbiamo lavorato insieme, intervenendo la stessa tavola a turno». Il risultato è una gioia per gli occhi: tavole illustrate e narrate a quattro mani, per un racconto che da Pisa a Belgrado non perde mai di ritmo né di intenzione, in un susseguirsi di pagine diverse tra cui spuntano istantanee di paesaggi incastonati nelle tavole «serrate», composte con una fitta griglia a 9 vignette. «Una vera novità per il nostro modo di far fumetto. Viaggiavamo con la macchina fotografica a tracolla, facendo foto in movimento; le tavole del nostro arrivo nella capitale serba riproducono la sensazione del traffico caotico e l’incontro con il biker in modo del tutto fedele».

Esistono però alcune licenze artistiche, come le definiscono le autrici, per quanto riguarda la narrazione e la rappresentazione biografica delle stesse protagoniste.
«Ci siamo prese alcuni spazi di invenzione: nel libro siamo legate da un’esperienza giovanile importante, il fatto di aver suonato nella stessa rock band che nella realtà non è mai esistita; inoltre l’unica parte in cui ognuna ha disegnato se stessa è nel prologo», forse un piccolo tributo personale e autoriferito di ciascuna di loro alla propria adolescenza. Sull’adolescenza e la loro esperienza musicale le protagoniste continuano a confrontarsi, e a scontrarsi: il viaggio stesso ha come obiettivo quello di ricucire un momento di rottura del passato, un superamento del passato inteso come nostalgia, che avviene simbolicamente sulle rive della Drina – il fiume scenario di guerre, le cui sponde rigogliose hanno testimoniato tanta barbarie. Ma la memoria è anche nei rigattieri di quartiere o nel museo degli oggetti (che nella realtà si trova a Novi sad, qui rappresentato a Belgrado) e nel suo direttore Vladi, per qualche tavola narratore delle propria nostalgia. Come spiega Rocchi «La nostalgia da quelle parti si percepisce come qualcosa di reale, una compagna che sta sempre lì al tuo fianco. Direi che fare i conti con il passato è qualcosa che smuove tutti, chi più chi meno, ma collettivamente cerchiamo di definire la nostra identità attraverso la memoria e il ricordo: questo sì, spesso nel libro il senso di nostalgia per il passato è ridondante, proprio perché in fondo abbiamo avuto la sensazione che molti dei nodi storici siano volutamente lasciati a metà del pettine».

Tumulto racconta un viaggio agito in totale libertà, di città in città, sempre in cerca della sala dove si suona il punk rock tanto caro alla protagoniste, ma su un contesto sociale in cui la possibilità di movimento non è così scontata, come ricordano un paio di personaggi un po’ scontrosi: «Esiste un po’ di insofferenza- racconta Alice Milani- soprattutto verso la situazione assurda in cui vivono i serbi, stretti in mezzo a stati ostili, un tempo fratelli. Non ci siamo mai sentite tenute a distanza come turiste e motocicliste, in molti ci hanno offerto un posto al coperto dove dormire quando pioveva». Anche per questo appare molto riuscita la scelta del prologo a carico di Eugenio Berra, coordinatore di «Viaggiare nei Balcani», un’associazione impegnata nella promozione del turismo sostenibile e nella valorizzazione dei paesi dell’Europa sudorientale. Il suo scritto coglie in pieno il sentimento del fumetto delle autrici pisane, per esempio quando sostiene che «i personaggi sono accomunati da solitudini che sommandosi non si annullano(…)cercano rifugio nel rancore, in un passato (quello jugoslavo) spesso idealizzato». Tra rulli di tamburi e chitarre distorte, con un rombo di motore, il viaggio termina proprio nel luogo immaginato dalle amiche protagoniste: un rituale individuale al cospetto di uno scenario naturale pieno di storia.