Omosessualità. Per l’ex stella dei massimi Evander Holyfield «si può curare»

Nell’America, dove la corte suprema dello Utah ha appena sospeso le nozze gay dopo che il giudice distrettuale Robert Shelby aveva stabilito che il divieto ai matrimoni tra persone dello stesso sesso violava i diritti costituzionali, un terremoto scuote il mondo sportivo. Le frasi di Evander Holyfield nel corso del programma tv Celebrity Big Brother hanno scandalizzato l’opinione pubblica. «Se tu nasci con un difetto a una gamba, vai dal medico e ti curi. E qui è la stessa cosa», le parole dell’ex campione del mondo dei massimi a proposito dell’omosessualità, con tanto di citazione della Bibbia, , non sono che l’ultimo anello di una lunga serie di – usiamo un eufemismo gaffes…

Una frase non frutto di «una momentanea follia» quanto di un personale convincento. E non importa se poi Holyfield sia stato costretto dala produzione ad accampare delle frettolose scuse per non essere eliminato dal reality. Ma le parole di Holyfield, purtroppo non sono isolate nel mondo dello sport dove fare «coming out» è difficile se non a costo di un quasi sicuro ostracismo.. Sullo stesso tenore la campionessa dell’asta sovietica Yelena Isinbayeva, che durante Mondiali di atletica a Mosca, a sostegno delle posizioni omofobiche di Putin, aveva dichiarato: «Io sono a favore delle regole sui gay. Noi russi siamo normali, i ragazzi con le donne e le ragazze con gli uomini. Rispettate le nostre leggi». Anche qui tardivo il «mea culpa»: «Mi sono espressa male in inglese, sono stata fraintesa».

La vita è dura nello sport; alle castronerie sull’argomento di Cassano agli Europei del 2012: «Gay in nazionale? Problemi loro», si oppone il caso dell’ex Nfl Chris Kluwe che si schierò a favore dei matrimoni fra omosessuali, e dichiarò di essere stato licenziato dalla sua squadra, il Minnesota Vikins (che ha negato).