L’omicidio del giovane deputato venezuelano Robert Serra e della sua compagna Maria Herrera sono stati al centro di un incontro tra la ministra degli Esteri colombiana, Maria Angela Holguin e il suo omologo venezuelano Rafael Ramirez, ieri a Caracas.

Un assassinio su commissione, organizzato, secondo le indagini, nell’ambito del paramilitarismo colombiano legato all’ex presidente Alvaro Uribe, grande sponsor dell’estrema destra venezuelana. La magistratura di Caracas ha identificato otto persone, sospettate di essere gli autori materiali del duplice omicidio, commesso nonostante le misure di sicurezza attive intorno al giovane parlamentare.

Due di loro sono colombiani. Hanno agito con la complicità di alcuni poliziotti di Caracas e di un agente di scorta a Serra: «Questo è un assassinio che è stato preparato durante oltre tre mesi e diretto da un colombiano», ha affermato il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro.

Serra e Herrera sono stati uccisi con punteruoli e coltelli il 1 ottobre scorso. Il giovane deputato, avvocato di formazione e riconosciuto leader delle tendenze più radicali del chavismo, stava indagando su alcuni nazisti nell’ambito di un’inchiesta parlamentare. Una vicenda che ha preso corpo dopo l’estradizione dalla Colombia di esponenti del gruppo antisemita Javu e di leader di Ong finanziate dalle agenzie di Washington.

Tra questi, Lorent Saleh, dirigente studentesco delle proteste violente scoppiate nel febbraio scorso (43 morti e oltre 850 feriti). Nei video intercettati dai servizi di sicurezza venezuelani, Saleh si vanta degli attentati commessi e progetta massacri in discoteche e omicidi selettivi. Parla anche esplicitamente dei suoi contatti di alto livello col paramilitarismo colombiano di Alvaro Uribe e fa i nomi dei suoi referenti in Venezuela, in primis la ex deputata di estrema destra Maria Corina Machado.

Colombia e Venezuela hanno anche discusso di un altro tema caldo, quello del contrabbando frontaliero, un business multimiliardario, nonché uno degli assi portanti di quella che Maduro considera «la guerra economica»: scatenata dai potentati economici contro il socialismo bolivariano.

Temi al centro di due diverse manifestazioni – del chavismo e dell’opposizione – che si sono svolte sabato scorso. I giovani socialisti hanno ricordato l’impegno di Serra e hanno marciato «contro la violenza, il terrorismo e per la pace». L’opposizione ha marciato contro «l’insicurezza, la penuria e la persecuzione politica» di cui si dice vittima.