Con un mega blitz in varie località dell’isola ieri mattina sono stati arrestati i primi dieci sospettati per l’omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia, uccisa nella sua auto imbottita di esplosivo il 16 ottobre scorso.

Il premier Joseph Muscat dando notizia dell’operazione ha inizialmente parlato di otto arresti, aggiungendo poi gli ultimi due, i più indiziati: i fratelli Alfred e George Degiorgio, già indicati tra i capi di una banda criminale che negli anni ha goduto di ampi e coperture nella polizia e nella politica maltese.

A coordinare le indagini è il procuratore maltese Anthony Vella, che si avvale anche del contributo di Fbi, Europol e polizia finlandese.

Il premier Muscat non ha voluto dire se tra i catturati ci siano solo i supposti esecutori materiali dell’assassinio o anche i mandanti e il capo della polizia Lawrence Cutajar è uscito dalla porta di servizio per non rispondere alle domande della stampa internazionale.

La magistratura ha ora 48 ore per interrogare i sospetti e decidere se rilasciarli o convalidarne il fermo.

Nel frattempo il figlio Mattew della giornalista uccisa per le sue inchieste sui Panama Papers si è detto indignato di aver dovuto apprendere degli sviluppi dell’inchiesta da Twitter.