Omaggio a Lucio Dalla, con orchestra
Intervista Fiorella Mannoia racconta il disco tributo all'artista scomparso ed esprime i suoi dubbi politici. Con una certezza: La Bossi Fini è un obbrobrio
Intervista Fiorella Mannoia racconta il disco tributo all'artista scomparso ed esprime i suoi dubbi politici. Con una certezza: La Bossi Fini è un obbrobrio
A te, con l’immagine di Lucio Dalla che si staglia in copertina, è il titolo. Inevitabile. Fiorella Mannoia lo ha voluto ricordare, con mille dubbi, mille incertezze attraverso un progetto musicale composto da undici suoi pezzi, inciso in presa diretta – il 9 e 10 settembre scorso al Forum Studio di Roma, documentato anche in un dvd allegato nel cofanetto distribuito dalla SonyMusic. Dubbi perché il rischio era di interpretarlo come una sorta di sciacallaggio. «Non sapevo come fare, volevo cantarlo ma non come se fosse un dovere. Era una notevole responsabilità perché quando tocchi una personalità così grande sei travolto da un turbinio di contraddizioni».
E la scelta è stata la scelta di cantarle con l’aiuto di un’orchestra e in presa diretta…
Sì, ma anche lì sono stata incerta fino all’ultimo – tanto è vero che abbiamo registrato tutto il 9 e 10 settembre scorso. Abbiamo inciso molto velocemente, tre take a pezzo e abbiamo scelto la versione migliore. Ma è stato bello vedere musicisti e orchestrali – erano presenti Peppe Vessicchio, Pippo Caruso, Paolo Buonvino, Stefano Zavattoni e Marcello Sirignano – così coinvolti. Registravano senza aria condizionata, perché rientrava dalle casse, ed eravamo in cinquanta in sala con temperature intorno ai 40 gradi. Ma non c’è stata una lamentela.
In repertorio ci sono i brani che non possono mancare, come Milano, Anna e Marco, Felicità e una versione molto rarefatta di Caruso…
Pippo Caruso racconta nell’intervista che si trova nel dvd che si è documentato sul pezzo e ha scoperto addirittura una versione in turco. Ma quasi nessuno ha capito il senso di quella canzone, che va trattata senza enfasi ma con molta circospezione perché è il grido di dolore di un uomo che sta morendo. Devi trattenerla il più possibile, devi togliere e non aggiungere orpelli. Anzi Caruso per sottolinare l’inciso ‘la vita che finisce’ ha lasciato solo un violino per dare più importanza a quelle parole.
In scaletta hai messo due canzoni poco note, La casa in riva al mare, e soprattutto La rotta di Cristoforo Colombo che Dalla ha scritto a quattro mani con Edoardo De Angelis
L’ho fatto per spingere qualche giovane che ancora conosce Lucio ad avvicinarsi alla sua musica…
Dalla ha sempre rischiato in prima persona. Artefice di successi epocali e altrettanti tonfi, magari scriveva il tormentone e nel disco seguente mescolava le carte in maniera imprevedibile…
Era un suo pregio, non sapevi mai dove trovarlo. Noi artisti e cantanti tendiamo a percorrere la stessa strada nel timore che quella nuova ci faccia perdere una fetta di pubblico. Le sue canzoni non erano mai scontate, lui non rispettava la regola canonica strofa, inciso, special, lui andava dove voleva. Doveva «sentire» la musica.
Il tuo impegno politico a sinistra è noto. Ha sorpreso il tuo voto a 5 stelle alle scorse elezioni.
Ho votato Ingroia al senato, perché ho pensato che un magistrato preparato potesse aiutare a rompere certi meccanismi clientelari, e il Movimento 5 stelle alla camera, perché poteva essere un modo di spronare la classe politica a cambiare. Poi ho polemizzato perché non capivo la loro posizone sull’immigrazione, e così mi hanno invitata alla camera, per l’esattezza lo ha fatto il capogruppo Alessandro Di Battista della commissione immigrazione. Li ho trovato un gruppo di ragazzi preparati, attenti e ascoltato interventi pertinenti. Il problema è che il padre fagociti i figli. Penso che Grillo debba mettersi da parte, perché con i suoi atteggiamenti sta danneggiando tutto il movimento.
A proposito di legge sull’immigrazione, sotto gli occhi abbiamo i disastri della Bossi Fini…
Penso che sia stato un obbrobrio legislativo, non ha partorito nulla ha solo riempito le carceri e occupato magistrati che avrebbero potuto occuparsi di altro. E’ solo demagogia e populismo. E’ ora che l’Europa e l’occidente si sieda dietro un tavolo e capisca che c’è solo un modo per fermare i flussi migratori: smetterla di rubare e depredare il sud del mondo, come stanno facendo da centinaia di anni.
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