I nuovi casi Covid ieri in Italia sono stati 6.860 su 293.464 test, il tasso di positività al 2,3%, i morti 54. Stabili i ricoveri: 4.111 in area medica, 511 in terapia intensiva; 134.806 le persone in isolamento domiciliare. La regione con il maggior numero di nuovi casi è stata la Sicilia (1.139), seguono il Veneto (864), l’Emilia Romagna (686) e la Toscana (601).

Dai dati del quarto rapporto Salutequità emerge che nel 2020 ci sono stati 1,3 milioni di ricoveri in meno rispetto al 2019 (meno 17%), circa 620mila quelli chirurgici saltati. A essere cancellati, oltre ai ricoveri programmati (747.011), ci sono anche quelli urgenti (554.123). Sono gli effetti della pandemia da Coronavirus. Le aree più coinvolte sono state quelle della chirurgia generale, dell’otorinolaringoiatria e della chirurgia vascolare.
Per l’ambito cardiovascolare c’è stato un calo di circa il 20% degli impianti di defibrillatori, dei pacemaker e degli interventi maggiori. I ricoveri di chirurgia oncologica hanno avuto una contrazione del 13%, quelli di radioterapia del 15% e di chemioterapia del 30%. La diminuzione dei ricoveri del tumore della mammella è stata del 30% e del 20% quella di tumori al polmone, pancreas e apparato gastrointestinale. Nel 2020 ci sono state (rispetto al 2019), 90 milioni di prestazioni di laboratorio in meno, un taglio di 8 milioni di prestazioni di riabilitazione, meno 20 milioni di prestazioni di diagnostica.

Lo stop alle cure ospedaliere, alle visite non urgenti e agli screening, può aver causato dall’inizio dell’emergenza un surplus di decessi rispetto ai numeri pre-Covid registrati nel paese. Uno studio dell’Università di Pavia, pubblicato sulla rivista Public Health, ha analizzato i dati Istat, per gli studiosi sta cambiando il peso del Covid sui decessi in più in Italia: nel 2020 sono stati oltre 4 su 10, nel 2021 sono meno di 2 su 10. Il resto (6 persone su 10 nel 2020 e 8 su 10 nel 2021), non sono imputabili al Coronavirus.