Prima uscita pubblica del giornalista Sandro Ruotolo, ieri pomeriggio al cinema Vittoria, per lanciare la sua candidatura alle elezioni suppletive del 23 febbraio a Napoli. Si vota per il seggio rimasto vuoto al senato dopo la morte del geologo Franco Ortolani. Niente simboli di partito nel logo, ma l’appoggio del Pd, di Dema (il movimento del sindaco Luigi de Magistris), Leu, Italia Viva e da ieri anche Centro democratico.

Tra i più convinti sostenitori di Ruotolo le sardine bolognesi che l’hanno voluto sul palco della festa concerto per le elezioni emiliane: «Li ho chiamati per avvisare che avrei corso alle suppletive – ha raccontato il giornalista -, volevo fare un passo indietro per non creare imbarazzi ma mi hanno risposto che ero esattamente il tipo di candidato ideale». Un gruppo di intellettuali, a partire dal filosofo Biagio De Giovanni, ha diffuso una petizione per bocciare l’esperimento: non hanno digerito la convergenza di Pd e Dema, con Dema a fare da pietra dello scandalo. «Sono un civico – la replica -. Dicano chiaramente per chi voteranno, per me o per il candidato di centrodestra appoggiato dalla Lega, il cui leader è stato condannato in tribunale per aver chiamato colerosi i napoletani. Salvini è confuso, dice che il 18 febbraio verrà a liberare la città da de Magistris e De Luca, non ha capito che si vota per il parlamento. Anche ai 5 Stelle dico di votare per me in nome delle tante battaglie condivise».

Sul palco lo scrittore Maurizio De Giovanni, i lavoratori Whirlpool reduci dall’ennesima fumata nera ieri al Mise, la sardina napoletana Antonella Cerciello e tanti esempi di impegno civile. Fuori la sala i disoccupati della sigla 7 novembre e i sindacalisti del Si Cobas: «Siamo qui – spiegano – per chiedere perché il centrosinistra è in grado di trovare un accordo per le elezioni e non è possibile fare lo stesso con le vertenze che riguardano il lavoro». E ancora: «Grazie al decreto Minniti e poi quello Salvini sulla sicurezza abbiamo collezionato fogli di via da Foggia e Manfredonia per le battaglie sui braccianti, 100mila euro di multa per le proteste a Genova, 86 sotto processo a Modena per Italpizza. Questo nuovo centrosinistra ci dica cosa pensa del diritto di sciopero».

Dentro si ritrovano consiglieri comunali una volta vicini al sindaco, adesso critici ma di nuovo dalla stessa parte della barricata per le suppletive. C’è il parlamentare Gennaro Migliore, ora con Iv, che avverte: «Si vota per rafforzare la maggioranza in senato. I 5S è bene che riflettano se sostenere il loro candidato, che ha poche chance, o rafforzare il governo». E sulle regionali campane di primavera: «Se ci si siede al tavolo per discutere tra alleati non lo si può fare avendo già il candidato governatore». Il riferimento è all’uscente dem Vincenzo De Luca, deciso a ripresentarsi a tutti i costi. Il segretario del Pd cittadino, Marco Sarracino, avverte: «Il centrosinistra sta cambiando, tante aree riescono finalmente a condividere un progetto politico. L’interlocuzione con i pentastellati ci può essere ma sono due mesi che chiedo ai 5S di discutere con noi di alleanze, solo il ministro Spadafora ha aperto. Il gruppo dirigente regionale è ostile. Il Pd è tornato centrale, bisogna tenerne conto».

Le suppletive serviranno a capire in quale stato di salute è il campo del centrosinistra aperto alla società civile che sostiene Ruotolo e che il segretario dem Nicola Zingaretti immagina come orizzonte del Pd. Sono anche una tappa di avvicinamento alle regionali. Nel mezzo ci sarà l’incontro nazionale delle sardine, il 14 e 15 marzo a Scampia, per delineare il futuro del movimento. La sede scelta è il Chikù, sede del ristorante italo-romanì, dell’impresa sociale La Kumpania e dell’associazione di promozione sociale Chi rom e…chi no. La scommessa è riuscire a rimescolare le carte, portare nuovi elettori alle urne. Ma a bloccare il cambiamento c’è il governatore uscente De Luca.

I sondaggi danno il centrodestra stabilmente avanti. A Roma e un pezzo di Pd a Napoli pensano che, oltre alla spinta delle sardine, serva anche l’alleanza con i 5S per vincere. Ieri la portavoce in regione, la dimaiana Valeria Ciarambino, ha ribadito: «ll Movimento non sarà la stampella del Pd, non lo consentirò». Ma gli ortodossi vicini a Roberto Fico stanno provando un ultimo pressing sul ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, per convincerlo a scendere in campo come candidato unitario. Domenica i 5S si riuniscono a Napoli per discutere di alleanze. Le elezioni in Calabria però hanno dato un segnale che potrebbe dettare il rapporto anche in Campania: il sud non è più a trazione 5S e i dem stanno già cominciando a rivendicarlo.