A 72 ore dall’inizio delle piogge torrenziali che hanno colpito il Giappone il conto delle vittime è salito a centoventisei e oltre 90 sono i dispersi. Milioni di persone hanno ricevuto l’ordine di evacuazione e oltre ventimila si trovano sfollate in ricoveri d’emergenza. È il più grave disastro metereologico dal 1982, che vide la morte di quasi trecento persone nell’alluvione di Nagasaki.

IL «TIFONE numero 7» è arrivato da sud-ovest. Ha prima attraversato Okinawa, dove avrebbe causato la distruzione di parte di un castello del XIII° secolo già patrimonio dell’Unesco e ha toccato terra il 3 luglio a Fukuoka. Si è poi spostato all’interno colpendo 13 prefetture nell’ovest. Le piogge torrenziali sono poi continuate ininterrotte fino a ieri, quando a Hiroshima si è rivisto il cielo azzurro e le operazioni di ricerca dei dispersi si sono intensificate con la riapertura di diverse strade. Le prefetture più colpite sono Hiroshima con, finora, 36 vittime, Okayama con 13, Ehime con 19, ma si sono registrate molte morti e ingenti danni nelle prefetture sulle isole a cavallo del Mare interno di Seto che separa le isole di Honshu (è la principale isola del Giappone), Shikoku e Kyushu.

CENTINAIA le frane sui fianchi delle basse montagne e delle colline di queste zone, fatte di roccia porosa, completamente rimodellate dalla forza dell’acqua. Le infrastrutture, ferroviarie e soprattutto stradali, hanno riportato danni molto gravi. Guardrail sono appesi come ponti tibetani sopra quelle che ora sono piccole valli, dove prima c’era il fianco di una montagna. Fortissimi i disagi alla catena della distribuzione: supermercati, prodotti industriali, servizi pubblici. Decine di migliaia di abitazioni sono rimaste senza luce e gas da venerdì e le fabbriche in molti casi, come per le automobili, hanno interrotto la produzione. Il governo ha istituito un’unità operativa per coordinare i soccorsi.

Il premier Abe ha cancellato la visita di stato programmata in Europa per dedicarsi ai soccorsi. Il governo ha già varato misure straordinarie di sostegno per le municipalità colpite e per la ricostruzione. Sul campo ci sono, dai dati forniti dal governo l’8 luglio, 54000 uomini tra pompieri, polizia e militari; il numero dovrebbe crescere ulteriormente. E se la polizia metteva in guardia dagli sciacalli, l’opposizione ha protestato per una sorta di sciacallaggio politico. L’accusa è che il partito di maggioranza nonostante la gravità della situazione abbia deciso di procedere alla discussione sulla legge per l’apertura dei casinò in programma per oggi: lo ha denunciato ieri il presidente del Partito comunista, Shii Kazuo. E i partiti di opposizione hanno fatto un’offerta al governo Abe per concentrarsi sulla gestione dell’emergenza e rinviare ogni tema pendente in parlamento.

NON SI PUÒ ancora tirare il fiato in questa stagione di piogge. Ora che queste sono finite e le rocce sono piene d’acqua, l’allarme delle autorità è per le possibili valanghe di fango.