Iperattivismo gay e lesbico nella giornata inaugurale di Sochi 2014, come era prevedibile, per avvertire il mondo e stuzzicare Putin sul fronte dei diritti. Ma con qualche deprecabile discriminazione. Alla decina di attivisti che hanno provato a sventolare la «rainbow flag» adottata dai movimenti Lbgt proprio mentre iniziava la cerimonia inaugurale è andata molto peggio che agli atleti della squadra tedesca, i cui giacconi giallo-verde-azzurro con pantaloni rossi sono sembrati una vistosa forma di “solidarietà” con gli omosessuali russi.

Dopo aver sfilato così conciati davanti alla tribuna d’onore se ne sono tornati tranquilli in albergo, mentre gli attivisti russi ieri hanno dormito in una cella. Non li ha aiutati l’aver tentato il loro blitz sulla Piazza Rossa di Mosca, perdipiù intonando l’inno nazionale, Altri quattro attivisti sono stati arrestati a San Pietroburgo mentre si concedevano una foto ricordo davanti a uno striscione con su scritto «La discriminazione è incompatibile con il Movimento Olimpico. Articolo n. 6 della Carta Olimpica».

La palma per la peggiore performance sportiva del giorno va invece al Team Lotus di Formula 1, che solitamente sfreccia con un certo humor sui social network. Il tweet partito stavolta durante la cerimonia ritraeva due uomini che si baciano. Ma cinque ore dopo il team, che ha tra i suoi azionisti anche un «nuovo ricco» russo, ha cancellato il messaggio augurale in precedenza postato sostituendolo con un triste e goffo «porgiamo le nostre sincere scuse per la diffusione di un messaggio non autorizzato sul nostro account. Garantiamo che la cosa non si ripeterà». Ai box per sempre.