Da oggi in Olanda è vietato indossare il burqa nelle scuole, sui trasporti pubblici, negli ospedali e negli edifici pubblici. Lo prevede una legge approvata dal parlamento che, dopo un lungo iter, entra ufficialmente in vigore questa mattina: chiunque dovesse contravvenire alla norma, indossando uno degli indumenti incriminati, potrà andare incontro a una multa di 150 euro.
La norma era stata approvata definitivamente a giugno dello scorso anno dalla maggioranza dei 75 senatori della Camera Alta olandese mentre la Tweede Kamer, la Camera Bassa olandese, si era espressa a favore già nel 2016. La messa al bando del burqa diventa legge a distanza di mesi dal doppio passaggio per le aule parlamentari viste le tante critiche che hanno accompagnato la sua approvazione in un paese con una lunga tradizione di difesa dei diritti e una storia di convivenza tra fedi religiose diverse.

Il primo a proporre una misura simile era stato nel 2005 il campione della destra populista islamofoba in Europa, Geert Wilders, fondatore e leader del Partito per la Libertà (PVV) che fino alle elezioni dello scorso anno è stata l’unica forza parlamentare della estrema destra in Olanda. Dopo quella prima volta, la proposta è stata accantonata fino all’entrata in carica nel 2010 del primo gabinetto dell’attuale premier Mark Rutte che aveva barattato l’appoggio esterno del partito di Wilders al suo governo con l’approvazione di una legge per la messa al bando del burqa. Erano gli anni delle fobie islamofobe e vietare il velo integrale sembrava il passo necessario per difendere la società europea dall’immigrazione islamica. Il governo Rutte però, è caduto nel 2012 e la messa al bando del velo integrale rimessa nel cassetto. A ritirare fuori il provvedimento nel 2015 però, non è stata la destra islamofoba ma un ministro del socialdemocratico PvdA al governo con il liberale VVD. E’ stato l’inizio dell’ultima tappa del percorso della legge che si conclude solo oggi con l’entrata in vigore della messa al bando del burqa, dopo aver scatenato una pioggia di critiche.

Numerosi gli oppositori alla nuova legge. A partire dalle amministrazioni delle città più popolose dei Paesi Bassi come Amsterdam, Rotterdam o Utrecht. «Non si adatta alla Amsterdam multiculturale l’idea che si facciano scendere delle donne dal tram solo perché indossano un velo integrale» ha dichiarato la sindaca, Femka Helsema, del rossoverde GroenLinks. Anche da parte del sindacato degli autisti sono piovute delle critiche al provvedimento, oltre alla promessa di disobbedire all’applicazione della norma definita semplicemente «impossibile da mettere in pratica». Scettico anche uno dei massimi organi consultivi del sistema olandese, il Consiglio di Stato, che più volte nel corso degli anni ha ribadito la sua contrarietà alla messa al bando del burqa. Non solo per il rischio che la misura «infranga il diritto costituzionale della libertà di religione» ma anche per la sua sostanziale inutilità: secondo le stime infatti, sono meno di quattrocento le persone che lo indossano in tutto il paese. «Stop burqa! Stop Islam!» festeggia, solitario, su Twitter Geert Wilders, in declino nei sondaggi.