Non c’è alcuna evidenza di un nesso tra i casi di trombosi registrati in Europa e la somministrazione del vaccino AstraZeneca, sarebbe questo il contenuto della telefonata tra Mario Draghi e la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, che poi fonti di palazzo Chigi hanno provveduto a diramare. La parola d’ordine a Bruxelles è niente panico e avanti tutta con il piano vaccini che prevede l’immunizzazione collettiva entro l’estate del 70% della popolazione adulta.

Ieri l’European medicines agency (Ema) ha dato il via libera allo Janssen, il vaccino basato su un adenovirus di Johnson&Johnson, per gli adulti a partire dai 18 anni. «Questo è il primo vaccino che può essere usato come dose singola», ha ricordato la direttrice esecutiva dell’Ema Emer Cooke, e può quindi imprimere un’accelerazione alla campagna. La raccomandazione Ema si basa sull’analisi di uno studio clinico che ha coinvolto 44mila persone negli Usa, in Sud Africa e nei paesi dell’America Latina.

Immediato l’ok della Commissione per la commercializzazione del farmaco anti-Covid che diventa così il quarto approvato dall’Ue, dopo quelli di Pfizer-BioNTech, Moderna e AstraZeneca. La Commissione europea si è già assicurata 200 milioni di dosi del vaccino Johnson&Johnson, con un’opzione per l’acquisto di altre 200 milioni anche se l’azienda farmaceutica non consegnerà vaccini ai Paesi Ue prima del secondo trimestre di quest’anno, possibilmente verso la metà o la fine di aprile.

«Abbiamo ora accesso a un totale di 1,8 miliardi di dosi di vaccini autorizzati», ha fatto i conti la commissaria per la Salute Stella Kyriakides.

Eppure la penuria di dosi, in seguito «al persistente ritardo in alcune consegne», continua a tenere banco. Ieri la Commissione ha prorogato «fino a fine giugno» il meccanismo di trasparenza e autorizzazione, in scadenza alla fine del mese, per l’esportazione dei vaccini, meccanismo che «continua ad applicarsi solo alle compagnie con le quali l’Ue ha accordi di acquisto anticipato» ha annunciato la portavoce della Commissione Miriam Garcìa Ferrer.

Fin dall’avvio del meccanismo «sono state richieste 249 esportazioni di vaccini verso 31 Paesi per oltre 34 milioni di dosi», cifra anticipata dal New york times, e solo una, quella di 250mila dosi di vaccini AstraZeneca verso l’Australia, è stata negata. Sono state autorizzate solo «piccole quantità» del prodotto anglo-svedese, finalizzate ad essere usate per «trial clinici», specifica la Commissione.