Sciopero generale dei lavoratori del settore pubblico, scuola esclusa, per l’intera giornata di oggi. Cgil, Cisl e Uil chiedono un Piano straordinario per 500 mila assunzioni, la stabilizzazione di 450 mila precari e un rinnovo contrattuale che il governo non vuole discutere avendo previsto in legge di bilancio solo 400 milioni di risorse, insufficienti per le richieste sindacali. Sciopereranno quindi i lavoratori delle funzioni centrali (ministeri, Inps, Inail, agenzie fiscali), degli enti locali e della sanità (servizi essenziali esclusi) e quelli dei nidi e delle materne. Saranno garantiti tutti i servizi Covid ma infermieri e medici indosseranno scritte di proteste come “Non mi fermo ma protesto”.
«È un anno che chiediamo al governo di discutere sulla riforma della pubblica amministrazione e siamo stati portati al punto di prendere questa decisione, non siamo stati ascoltati», spiega il segretario generale della Cgil Maurizio Landini.
«I lavoratori e le lavoratrici pubbliche scioperano perché vogliono che sia riformata la pubblica amministrazione. E non si riforma senza fare assunzioni e investire», afferma la leader della Cisl Annamaria Furlan. Molti temi sono sul tappeto. Come la nuova organizzazione legata al massiccio uso dello smart working o l’arrivo del piano di digitalizzazione del settore. È il tema degli «investimenti» che il sindacato pone. «Per digitalizzare serve investire», continua Furlan .
La ministra della Pa Fabiana Dadone ha già convocato per domani i sindacali. Vedremo se il dialogo ripartirà.