«Vareremo il nuovo governo di unità nazionale e questa è una occasione per promuovere la pace e la sicurezza basandoci sulle intese raggiunte col presidente Trump». Benyamin Netanyahu ieri ha presentato così il nuovo esecutivo che vedrà la luce oggi al termine della cerimonia del giuramento. Il 24 maggio Netanyahu andrà sotto processo e dovrà rispondere dei reati di corruzione, frode e abuso d’ufficio. Ma i guai giudiziari che fino a qualche settimana fa gli toglievano il sonno ormai sono acqua passato. L’accordo di governo raggiunto con il suo ex avversario centrista Benny Gantz, leader del partito Blu Bianco, lo mettono al sicuro per almeno 18 mesi. Questo è il lasso di tempo in cui il leader della destra, al potere da oltre dieci anni, resterà primo ministro per poi passare il testimone a Gantz, che nel frattempo sarà ministro della difesa.

 

Netanyahu ha visto salire il suo indice di gradimento dopo la vittoria elettorale di misura del suo partito, il Likud, su Blu Bianco a inizio marzo. Gli israeliani, indifferenti nei confronti del processo che si apre il 24 maggio, pensano che abbia guidato bene il paese nell’emergenza coronavirus.  Secondo la tv Canale 12 il 74% degli intervistati approva la sua condotta contro il virus. Più bassa, 53%, comunque significativa, la percentuale di chi ritiene che il premier stia controllando le conseguenze della pandemia. Un secondo sondaggio vede il 52% degli israeliani convinto che Netanyahu stia facendo la cosa giusta pianificando l’annessione di larghe porzioni di Cisgiordania a Israele. L’occupazione militare, che Netanyahu rafforza con i suoi progetti, ieri ha ucciso un palestinese di 15 anni, Zaid Qaysia. Il ragazzo è stato colpito da spari dei soldati israeliani entrati per compiere arresti nel campo profughi di al Fawwar (Hebron). Altri sei giovani sono stati feriti.