Mentre perfino un liberista come Giavazzi dalle colonne del Corriere dice di preferire l’ingresso dello stato in Fca – come proposto dalla Fiom – , il prestito statale a Fca Italy procede a tempo di record.

Oggi il cda di Intesa Sanapaolo dirà sì ai 6,3 miliardi di euro con garanzia Sace con un iter che potrebbe rilevarsi più veloce del previsto, almeno sul fronte politico.

Il governo, infatti, non si opporrebbe all’operazione avendo le parti diritto ad usufruire della garanzia di Sace prevista dal decreto legge Liquidità.

Per quanto riguarda, invece, i tempi tecnici, il prestito di Intesa Sanpaolo per Fca rientra per Sace nel caso delle richieste di finanziamento provenienti da imprese con grande fatturato superiore, per il quale applica la cosiddetta «procedura ordinaria».

Dopo che il cda di Intesa Sanpaolo avrà dato il via libera al prestito, invierà la richiesta di garanzia a Sace che avvierà a sua volta l’istruttoria.

Una volta completata l’istruttoria, Sace ne invia gli esiti al ministero dell’Economia e il rilascio della garanzia è subordinato all’emissione di un apposito decreto ministeriale da parte del Mef: Gualtieri ha ribadito le condizioni stringenti e ha stimato in 150 milioni la remunerazione del finanziamento.

Ieri intanto azienda e sindacati hanno annunciato una app anti Covid per i lavoratori, scaricabile su base volontaria.