Il fronte politico e sindacale a sostegno del governo greco guidato da Alexis Tsipras si allarga in Italia. Dopo la presa di posizione della Confederazione Europea dei Sindacati (Ces) e della Federazione europea dell’industria, nelle ultime ore sono arrivate le adesioni all’appello «Cambia la Grecia, cambia l’Europa» (sito web:cambialagreciacambialeuropa.eu) da parte della Fiom, della Flc-Cgil e della funzione Pubblica di Corso Italia. Sabato 14, alla manifestazione nazionale a Roma, da piazza indipendenza al Colosseo, ci sarà anche una delegazione della segreteria Cgil. Ieri, una nota ufficiale del sindacato guidato da Susanna Camusso (nella foto La Presse) ha confermato l’impegno dell’intera Confederazione: «Saremo in piazza, insieme a tante associazioni ed organizzazioni democratiche, – si legge nella nota – per dire una volta di più che un’altra politica economica e sociale è possibile, che la scelta del rigore e dell’austerità ha fallito e che è tempo che l’Europa cambi verso».

Le richieste sono ispirate ad un programma neo-keynesiano con politiche «orientate alla crescita e alla ripresa dell’occupazione, in modo particolare quella giovanile, attraverso investimenti mirati ed il sostegno alla domanda». Un programma che è stato votato dal 36% dei greci alle ultime elezioni e, dopo le prime settimane di governo, riscuote un consenso maggioritario in Grecia. «L’ampio consenso popolare che il nuovo governo greco ha ricevuto alle recenti elezioni – conclude il sindacato – sta a testimoniare della volontà di battere la crisi senza abbattere i diritti delle persone e la loro già difficile condizione economica e sociale».

La manifestazione di sabato si collegherà idealmente alla mobilitazione programmata ad Atene domenica 15 febbraio, vigilia della scadenza dell’ultimatum del capo dell’Eurogruppo Dijsselbloem: o la Grecia aderisce al programma di estensione del «bailout» oppure perde il supporto finanziario europeo. Nelle ultime ore sono state almeno 15 le manifestazioni, in altrettante città greche, a sostegno del governo Tsipras.
All’iniziativa italiana hanno aderito associazioni e movimenti, dall’Arci ad Attac, gli studenti della Rete della conoscenza, i giovani Act e Tilt, il forum dell’acqua pubblica. Ci sarà «Il manifesto» e L’Altra Europa con Tsipras. I partiti Sel, Rifondazione Comunista, Sinistra critica, alcuni esponenti della minoranza di sinistra nel Pd come Fassina o Civati. Annunciata la partecipazione di esponenti del mondo dello spettacolo e della cultura.

La manifestazione nazionale di sabato sarà anticipata da presidi organizzati oggi in molte città italiane. A Roma l’appuntamento è a piazza Indipendenza, nelle vicinanze dell’ambasciata tedesca. A Napoli, il presidio è stato fissato alle 17 di oggi alla stazione metro Toledo (largo Ponte di Tappia). In rete è serrato il dibattito tra i movimenti sociali. Da qualche giorno circola l’appello «Atene chiama, l’Europa risponde» dal portale Atenecalling.org, uno dei primi ad avere pubblicato in lingua italiana materiali e documentazione preziosa per comprendere la vita politica e sociale nel paese oggi governato da Syriza.

La decisione della Banca Centrale Europea «pregiudica qualsiasi possibilità di riforma economica e di trasformazione sociale in Grecia» si legge nell’appello. È una «pistola alla testa al nuovo governo, che aveva annunciato nei giorni scorsi l’intenzione di non rispettare le imposizioni della Troika. Quelle stesse imposizioni che hanno trasformato la crisi economica in una crisi umanitaria, producendo povertà e disoccupazione per centinaia di migliaia di persone».

Sul sito dinamopress.it è stato pubblicato un ragionato documento che spiega le ragioni per cui «i movimenti devono sostenere la Grecia»: «Ci sono volte in cui i movimenti devono tenere il punto, dimostrare la coerenza dei propri discorsi e delle proprie pratiche – si legge – ci sono momenti in cui tutte queste cose rimangono altrettanto apprezzabili, ma la materialità della condizioni di un popolo in ginocchio modifica l’ordine delle priorità. Il popolo greco ha bisogno di respirare, dopo essere stato umiliato, affamato, gasato, arrestato. Di fronte a tutto ciò, il resto è solo narcisismo». Contro la Troika non c’è ormai solo piazza Syntagma, «ma tutte le piazze europee». «Per noi la solidarietà è un’arma».