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Offese a Carola Rackete, il Senato salva Matteo Salvini

Offese a Carola Rackete, il Senato salva Matteo Salvini

Migranti L'esito della votazione non ha sorpreso nessuno come ha detto anche l’avvocato Alessandro Gamberini che assiste Rackete

Pubblicato circa un anno faEdizione del 29 giugno 2023

«Complice di scafisti e trafficanti». Ma anche «sbruffoncella che fa politica sulla pelle di qualche decina di migranti». E infine, in un crescendo di insulti, «criminale tedesca». Parole pesanti pronunciate via social da Matteo Salvini quando era ministro dell’Interno e rivolte a Carola Rackete, la comandante della nave Sea Watch 3 che nel 2019, dopo aver salvato 53 migranti, decise di entrare nel porto di Lampedusa nonostante il divieto del Viminale investendo nella manovra una motovedetta della Guardia di Finanza.

Offese per le quali Salvini – accusato di diffamazione aggravata – non dovrà rispondere alla giustizia, come richiesto invece dal tribunale di Milano. Ricalcando infatti la decisione già presa il 28 febbraio scorso dalla Giunta delle elezioni e immunità, ieri anche l’aula del Senato ha negato l’autorizzazione a procedere nei confronti del leader leghista per quelle frasi. 82 i voti a favore della relazione della Giunta, con Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia che si sono espressi in maniera compatta contro i 62 No di Pd, M5S, Avs. Si è invece astenuta Italia viva.

Va detto che l’esito della votazione non ha sorpreso nessuno come ha detto anche l’avvocato Alessandro Gamberini che assiste Rackete. «Che dire? Notizia attesa e scontata» è stato il suo commento. «E’ l’insindacabilità dell’insulto. E’ interessante notare come il parlamento abbia ritenuto un’opinione espressioni come “zecca tedesca” che qualificano chi le pronuncia ben più di una donna che è stata costretta a subirle».

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