L’apertura di un porto sicuro per la Ocean Viking come avvio di un meccanismo temporaneo di ripartizione dei migranti tra Paesi europei ha fatto infuriare (forse anche per invidia)l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini ed è stata invece rivendicata, ovviamente, come prova d’efficacia del nuovo governo dalle forze della maggioranza. Anche se la notizia è di quelle che un leader populista quale è Luigi Di Maio deve maneggiare con delicatezza, per evitare che semini zizzania nel suo stesso campo, non immune alla propaganda leghista.

«Il porto sicuro è stato assegnato a Ocean Viking solo perché l’Ue aderisce alla nostra richiesta di prendere gran parte dei migranti», è infatti la spiegazione offerta dal ministro degli Esteri alla Scuola Open di Rousseau. «Anche con il precedente governo l’obiettivo era di fare in modo che chi arrivava in Italia venisse ridistribuito in altri Paesi europei e che quei Paesi se ne facessero carico», si scusa il capo politico dei 5 Stelle. E aggiunge: «Il nostro obiettivo restano gli investimenti nei paesi di provenienza e l’accordo sui rimpatri che va di pari passo con la cooperazione internazionale».

Molto più a proprio agio, Salvini invece scalda i motori di Pontida e posta commenti al vetriolo: «Questi sono matti. Questa è la resa. Fra le promesse di Conte all’Europa c’era anche questa», dice agli astanti dell’assemblea degli amministratori locali del Carroccio, organizzata a Milano. Da loro, agita lo spauracchio dell’Italia come «un campo profughi» e chiede a sindaci e amministratori di rifiutare l’accoglienza di migranti. Più tardi, in diretta Facebook da Pontida, alza il tiro della provocazione: «Care Ong, ora che i porti sono aperti, vi dico di godervela finché potete, perché noi al governo ci torniamo tra poco, e torneremo a difendere i confini come un Paese normale».

È un frastuono molesto, il suo, che persiste malgrado i fatti lo contraddicano, come prova a sottolineare con un Twitter il ministro dei Beni culturali e capo delegazione del Pd al governo, Dario Franceschini: «Il Governo assegna un porto sicuro a #OceanViking e i migranti saranno accolti in molti Paesi europei. Fine della propaganda di Salvini sulla pelle di disperati in mare. Tornano la politica e le buone relazioni internazionali per affrontare e risolvere il problema delle migrazioni». Gli fa eco il segretario Nicola Zingaretti che rilancia il post e ribadisce: «Fine della propaganda di Salvini sulla pelle dei disperati in mare».

Stessa argomentazione usata da Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto al Senato: «L’esito rapido e positivo della vicenda della Ocean Viking e la disponibilità della Germania ad accogliere il 25% dei rifugiati salvati di fronte alle coste italiane dimostrano che affrontando il problema con determinazione e con ragionevolezza, dialogando con l’Europa e con i Paesi della Ue con fermezza ma senza atteggiamenti inutilmente bellicosi, soluzioni si possono trovare facilmente. Abbiamo vissuto, nell’ultimo anno – aggiunge la leader di Leu – in un clima di isteria montata a freddo per esigenze che erano puramente di propaganda. Non si è fatto così nessun vero passo avanti nell’affrontare con umanità e intelligenza il problema delle migrazioni e nell’ottenere dalla Ue la giusta condivisione degli oneri e della responsabilità. Si è solo seminato odio a spese dei più deboli e dei più sfortunati. Stiamo ora – conclude De Petris – finalmente chiudendo uno dei capitoli peggiori per il nostro Paese».

Infine, il deputato radicale di +Europa Riccardo Magi sottolinea che la soluzione della vicenda «dimostra anche che in casi come questo, se si vogliono rispettare gli obblighi internazionali e le leggi italiane, i divieti dei decreti sicurezza non possono e non devono essere attivati».