Non si fermano le mobilitazioni in vista dei cortei anti-austerity convocati a Roma per il 18 e 19 ottobre. Sabato sfileranno i sindacati di base e per la notte è stato autorizzato l’allestimento di un’acampada a San Giovanni, dove potranno fermarsi i manifestanti che parteciperanno anche ai cortei organizzati da movimenti, studenti e attivisti del diritto all’abitare. Ieri è stata Trenitalia il bersaglio principale dei manifestanti. Intorno alle 12 è iniziata l’occupazione dei frecciaClub e delle stazioni di 4 città italiane.

Motivo della protesta, il fallimento delle trattative tra i movimenti e il gestore delle ferrovie per la realizzazione di «treni speciali» a prezzi contenuti in occasione della manifestazione romana. «I prezzi dei biglietti – hanno dichiarato gli attivisti – fino a pochi giorni fa fissati a 15-20 euro, sono lievitati improvvisamente. Le condizioni imposte da Trenitalia ai precari, agli studenti, ai disoccupati che vogliono scendere a Roma a portare il loro dissenso alle politiche di austerità restano inaccettabili per il movimento».

Nella capitale il FrecciaClub di Termini è stato occupato da studenti, precari e attivisti dei movimenti per la casa che hanno lasciato la stazione poco prima delle 7. Terminata nel primo pomeriggio l’occupazione del Frecciaclub e del centro assistenza Trenitalia di Bologna. Nel piazzale Ovest, sul marciapiede del binario 1 e davanti all’ufficio assistenza clienti gli attivisti dei collettivi e dell’Asia-Usb hanno esposto uno striscione con la scritta «Una sola grande opera: casa e reddito per tutti».

Anche a Torino lo spazio riservato ai clienti delle Frecce è stato assediato da precari e studenti fino al primo pomeriggio. Il Centro Sociale Gabrio sulla sua pagina facebook ha scritto: «Trenitalia dopo mesi di trattative ieri ha alzato il prezzo dei treni speciali da Torino e Milano a 100.000 euro!» A Palermo i manifestanti, che indossavano le maschere di «V per vendetta», hanno occupato gli uffici della direzione generale di Trenitalia dalle prime ore del mattino.

Si moltiplicano intanto le adesioni ai due cortei: sfileranno il 18 anche il Forum del Movimento per l’acqua e il neonato Ross@, che ieri, in segno di protesta, ha tenuto la conferenza stampa davanti alla Rappresentanza della Commissione Europea a Roma.

Ross@ sarà presente in piazza anche il 19 per chiedere dI indire un referendum costituzionale e consultivo sul Fiscal Compact e sul Meccanismo di Stabilità Europeo. «Al corteo parteciperanno intere famiglie e tutto questo allarmismo – afferma Giorgio Cremaschi, tra i primi firmatari del referendum – è strumentale e fa soffermare l’opinione pubblica sui problemi di ordine piuttosto che sulla crisi dilagante. Non vogliamo uscire dall’euro come certi populisti ma, come accade già in Spagna, Portogallo e Grecia, c’impegneremo per la costruzione di un movimento contro l’Unione europea e le sue politiche di austerità. Attraverso la raccolta delle firme, ci batteremo affinché i governi chiedano ai cittadini un’opinione sui trattati economici che ci stanno portando al collasso».