Solo dieci giorni fa la popolazione di Ferguson è di nuovo scesa per le strade con proteste davanti al quartier generale della polizia. E in questi giorni ancora una volta ci troviamo di fronte all’uccisione di un altro afroamericano, Walter Scott, di 50 anni, anche se, solo grazie alle riprese di un testimone con telefonino, le autorità locali sono state costrette ad arrestare il poliziotto omicida, responsabile di una vera e propria esecuzione.

Chiunque commetta atti come quelli perpetrati a Ferguson e in questi giorni in South Carolina deve essere arrestato, ma è doloroso ammettere che a 50 anni dal massacro di Selma del l965 nulla è cambiato. Vige un sistema poliziesco in tutti gli stati del sud. Con un ritorno alle leggi «jim crow» di discriminazione razziale de jure nei confronti degli afroamericani. È in questa amara demistificazione dei «progressi civili degli afroamericani» menzionati dal presidente Obama nelle commemorazione di Selma che Charles Steele, presidente della «Southern Christian Leadership conference», organizzazione nota per le lotte con Martin Luther King nel l965, da Atlanta inizia la nostra intervista con il manifesto.

Lei dichiara che 20milioni di afroamericani oggi vivono una “nuova Jim Crow”ovvero un ritorna agli anni precedent al l965

Premetto che la discriminazione razziale è endemica e sistematica da sempre.Se prima,vivevamo de jure una legislazione statale e locale in base alla quale l’oppressione , la discriminazione, il linciaggio erano legali, ora abbiamo l’applicazione degli stessi sistemi che chiamiamo «jim crow junior».Ovvero una cospirazione nei confronti degli afroamericani, ora meno visibile di quando i «negri» dovevano entrare dalle porte posteriori dei luoghi pubblici. Ma oggi si esplica e viene operata in modo invisibile mediante la violenza della polizia.

Ci spieghi come e stato possibile a livello del governo Americano cancellare il «Voting Rights Act» del l965

Due anni fa, un decisione della Corte Suprema degli Usa ha soppresso la section 4 e 5 della legislazione, essenziali ai fini della protezione dei diritti del Voting Rights Act. Inoltre ogni mutamento necessitava l’approvazione da parte del governo. Di fatto, il Voting Rights Act del l965 non esiste più, soppiantato dalle legislazione statale e locale in vigore prima del l965. Per conseguenza, a distanza di cinquant’anni l’orologio storico è tornado indietro: viene attuato il sistema statale e locale. Viene esercitata la discriminazione razziale istituzionalizzata attraverso una giurisdizione manipolata, politicamente da chi detiene il potere per impedire che gli afroamericani esercitino il diritto al voto; arresti per multe esorbitanti nei confronti degli afroamericani pari al 98 per cento della popolazione. Martin Luther King e la nostra organizzazione di diritti civili ha effettuato lotte storiche per il Voting Rights Act,ora cancellato «de jure».

Per Obama in politica interna, si può parlare di fallimento?
Nel suo discorso a Selma Obama, ha menzionato lo scandalo della soppressione del «Voting Rights Act» (sezioni 4 e 5) e questo è stato un segno positivo, ma è bene sottolineare che non si può pretendere da Obama la leadership di un supereroe. È condizionato e imbottigliato dal sistema di potere strutturato istituzionalmente, anche se sono d’accordo con chi lo critica perché poteva fare di piu. Non abbiamo nessuna intenzione di ritornare, dopo duecento anni di schiavitù, ad essere nuovi schiavi. Ma spetta a noi pretendere che la leadership di Obama sia obbligata ad intraprendere decisioni legislative e fare in modo che diventino operative come avvenne durante la presidenza Johnson nel l965.