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Obama a Berlino: “Chiudere il capitolo della guerra fredda”

Obama a Berlino: “Chiudere il capitolo della guerra fredda”Obama e Merkel a Berlino – Reuters

Il presidente Usa in Germania Obama promette di ridurre di un terzo le ogive nucleari in Europa. Mosca risponde picche. La Germania è l'interlocutore privilegiato in Europa, malgrado numerose divergenze (a cominciare dallo stimolo all'economia)

Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 20 giugno 2013

Il ’63 è lontano, ma lo è anche l’87, Obama a Berlino nella Pariser Platz dietro la Porta di Brandeburgo non ha pronunciato nessuna frase che passerà alla storia (Kennedy: «Ich bin ein Berliner»; Reagan: «Butti giù questo muro, mister Gorbaciov»), malgrado una dose di idealismo con la volontà di «voltare la pagina della guerra fredda» e per promuovere «pace e giustizia» in un mondo che vorrebbe in prospettiva senza armi nucleari (un discorso più o meno analogo, con quasi le stesse parole, era già stato fatto dal presidente statunitense a Praga il 5 aprile 2009).

Obama a Berlino si è rivolto soprattutto alla Russia, per chiudere il capitolo della guerra fredda e farla finita con questa «mentalità». Obama, che ha evocato una conferenza mondiale sul disarmo per il 2016, ha annunciato la volontà di ridurre di un terzo il numero di ogive nucleari Usa in Europa e ha proposto alla Russia di fare altrettanto. Per Obama mille ogive, cioè un terzo al di sotto delle 1550 stabilite dal nuovo trattato Start concluso con Mosca nel corso del suo primo mandato nel 2011, è un primo passo. Ma Putin, che ha già mostrato i muscoli al G8 non cedendo di un millimetro sulla Siria, ha subito rifiutato «ogni disequilibrio nella dissuasione», mentre Mosca ha ricordato che è in programma uno stanziamento dell’equivalente di 80 miliardi di euro per il programma di riarmo della Russia.

Finito il G8 in Irlanda del Nord, il presidente statunitense è volato a Berlino per una visita di 25 ore. È la prima volta che Obama va in Germania da quando è presidente, a parte un breve passaggio nell’aprile 2009 in occasione di un vertice Nato a Baden Baden e, due mesi dopo, una rapida tappa alla Frauenkirche di Dresda. Ma al tempo stesso, Obama ha scelto la Germania come unico appuntamento in Europa all’indomani dell’ufficializzazione del negoziato Usa-Ue sul Ttip (trattato di libero scambio) – del resto, anche il nuovo primo ministro cinese, Li Keqiang, a fine maggio ha fatto la sua prima visita in Europa limitandosi alla Germania. E domani Merkel sarà a San Pietroburgo, per un Forum economico.

La Germania è vista dall’esterno come la vera potenza in Europa. Ma non per questo l’intesa con gli Usa è senza ostacoli. Berlino e Washington sono d’accordo sul trattato di libero scambio e, entrambi, vedono con cattivo occhio l’intervento francese, che minacciando il veto ha fatto escludere la cultura (in particolare l’audiovisivo) dal tavolo delle trattative della «Nato del commercio».

Le differenze tra Germania e Usa sono invece presenti sulla Siria, con Berlino chiaramente contraria alla consegna di armi ai ribelli (a parte l’Afghanistan, la Germania ha sempre detto no alla partecipazione a operazioni Nato e anche Onu all’estero, dalla Iraq alla Libia, astenendosi in occasione del voto a New York).

Il «no» tedesco a Obama arriva anche sullo stimolo all’economia. L’Europa è il malato del mondo, un’economia atona che non riesce ad uscire dalla crisi.
Ma Angela Merkel, che spera in una rielezione alle legislative di settembre, non ha nessuna intenzione di cedere sul fronte del rigore imposto ai paesi indebitati. Gli Usa hanno già fatto pressione, a più riprese, sulla Germania per ammorbidirne le posizioni, in particolare quando si è trattato di evitare il fallimento della Grecia.

Tensione, ieri, anche su Prism. Merkel ha chiesto chiarimenti sullo spionaggio organizzato dei cittadini anche europei ma Obama ha spiegato che il sistema di controllo della Nsa è concentrato sull’anti-terrorismo e contro il traffico di armi. I servizi segreti Usa non «ficcano il naso» nelle mail dei cittadini, ha precisato Obama. Il programma è «circoscritto e limitato» e ha permesso di evitare una cinquantina di attentati e di «salvare delle vite», «ivi compreso in Germania».

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