O. Olio. Olio per capelli, olio per massaggi, olio di oliva, olio per friggere. Dare spazio all’olio che fa parte della nostra vita (anche il bistrattato olio di gomito). Oziare, osservare, obliare.
O: congiunzione con valore disgiuntivo che serve a coordinare due o più parti di una stessa frase, avvertite come alternative che si escludono a vicenda.
È meglio questo «o» quello. «O» altresì il concetto di scelta: vieni con noi «oppure» vai dove ti pare, al posto dell’imposto. Prendere o lasciare, guerra o pace, vita o morte, amore o odio, ora o mai più.

«O» è la salvezza di libertà, «o» è sapere di poter essere qualcun altro, altrove, sincronici, diacronici, vivi o in ologramma. Diventiamo dei giganteschi «O» galleggianti come mongolfiere che hanno ucciso il guidatore, liberi nell’aria di volare ciccioni e sorridenti, senza pregiudizi atavici, solo occhio osservante, orecchio assoluto, noci di cocco a portata di mano, ombre e nebbia. Osanna nell’alto di noi. Oltraggio al pudore consigliato.