«Crediamo che dopo Pasqua la situazione tornerà gradualmente alla normalità, verso maggio e giugno, per la disponibilità dei vaccini e per l’arrivo della stagione più calda»: il ministro dell’Economia, Daniele Franco, ieri mattina si è dimostrato ottimista rispetto all’andamento dell’epidemia ma i dati, nel pomeriggio, hanno continuato a suggerire prudenza.

SONO STATI 18.765 i nuovi casi di Coronavirus ieri in Italia, in aumento rispetto a lunedì ma con un numero più altro di test (335.189 ieri). Il tasso di positività è sceso al 5,6%. In forte crescita i decessi: 551, mai così tanti dal 19 gennaio (quando furono 603). Salgono ancora i ricoveri: in terapia intensiva 36 pazienti in più, 3.546 in totale; nei reparti ordinari 379 contagiati in più, 28.428 in tutto; 528.680 le persone in isolamento domiciliare. La regione con il maggior numero di nuovi casi è stata la Lombardia (3.643) seguita da Piemonte (2.080), Veneto (1.966), Campania (1.664) ed Emilia Romagna (1.578). Si intravede una discesa della terza ondata ma la pressione sugli ospedali per adesso resta alta in regioni come Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Campania e Puglia.

IN LOMBARDIA è scoppiata l’ennesima polemica per l’inefficienza nella gestione delle vaccinazioni. Ieri mattina un centinaio di over 80 si è presentato nell’hub allestito nel Palasport di Codogno che però era chiuso: la struttura apre oggi. L’errore, questa volta, è dipeso dall’Asst di Lodi che ha comunicato la data sbagliata allo società regionale Aria, che effettua le convocazioni. Ennesima performance negativa che ha spinto Leu, con Loredana De Petris, a chiedere il commissariamento della Sanità regionale. E il deputato 5S Stefano Buffagni: «Disastro Lombardia: Fontana, Caparini e Salvini non possono scappare dalle loro responsabilità».

L’EVOLUZIONE DELLA PANDEMIA è stata oggetto dell’incontro, ieri, tra il premier Mario Draghi, il ministro Roberto Speranza e i due rappresentanti del Cts Silvio Brusaferro e Franco Locatelli. Il decreto Covid scade il 6 aprile è quindi necessario riaprire il tavolo di confronto, in modo da comunicare le nuove misure anti contagio per tempo. Quello avviato ieri è stato il lavoro istruttorio per arrivare poi al confronto politico in Cabina di regia e, quindi, varare il dl la prossima settimana. Una delle ipotesi è la proroga delle restrizioni fino all’11 o il 16 aprile, in modo che la campagna vaccinale possa ancora salire di giri rispetto all’andamento attuale. Ma nella maggioranza c’è chi nega che una proroga sia possibile.

LA SCUOLA sarà al centro del confronto: un ampio fronte di maggioranza (a cominciare dalla ministra Iv Elena Bonetti) chiede il ritorno alla didattica in presenza, anche in zona rossa, fino alla prima media. Ma non tutti sono convinti che sia possibile reggere in questa fase, visto anche la conferma del lockdown in Germania fino al 18 aprile proprio per non compromettere la campagna vaccinale. Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha assicurato il massimo impegno del governo per il ritorno dei ragazzi sui banchi: «Lavoriamo giorno e notte per poter riaprire – si è impegnato con Comuni e Province -. Ho chiesto in Consiglio dei ministri che le scuole siano le prime a riaprire, quanto prima, in condizioni di sicurezza a partire dai più piccoli che devono essere i primi a poter tornare».

SUL SITO DI PALAZZO CHIGI ieri è stato rilanciata la notizia diffusa già lunedì: «Un milione di vaccini Pfizer consegnati in tutta Italia. La campagna vaccinale continua dando priorità alle persone più vulnerabili». Inclusa la popolazione carceraria. La prossima settimana in arrivo 2 milioni di dosi. I numeri, aggiornati alle 19 di ieri, raccontavano ancora un paese a due velocità: la media italiana delle somministrazioni all’83,8% con la Valle d’Aosta al 93,9%, Bolzano al 91,1%, Campania (88,3%), Molise (88,2%) e Puglia (88%). In coda Lombardia (79,1%), Liguria (72,7), Calabria (72,4) e Sardegna (71,6).

IL COMMISSARIO STRAORDINARIO Figliuolo continua a studiare il piano vaccini. Il nuovo metodo prevede valutazioni settimanali sul raggiungimento dei target regione per regione. Si sorveglieranno anche gli obiettivi per categorie: la Toscana, ad esempio, ha somministrato l’81,1% delle dosi ma solo il 28% degli over 80 ha avuto almeno la prima dose. Dove non si centrano gli obiettivi arriverà il supporto dalla struttura nazionale con la possibilità di utilizzare la piattaforma di Poste italiane per le prenotazioni o l’invio del personale della Protezione civile oppure la fornitura di strutture per effettuare le somministrazioni (già previsti i primi interventi in Calabria).