La stele commemorativa di un’antica sinagoga di Strasburgo è stata “profanata”, ha rivelato il comune, nella notte tra venerdi’ e sabato. La stele è stata divelta e rovesciata. Ricordava una sinagoga costruita 120 anni fa: “qui si ergeva dal 1898 la sinagoga di Strasburgo, incendiata e distrutta dai nazisti”, incendiata il 12 settembre del 1940, poi quello che era rimasto distrutto con la dinamite nel 1941. In Alsazia, il 19 febbraio scorso, erano state profanate 96 tombe dell’antico cimitero ebraico di Quatzenheim, fondato nel 1795. “Di nuovo,  basta!” è il messaggio inviato dal sindaco di Strasburgo, Roland Ries, che ha espresso “indignazione ed emozione di fronte a un nuovo atto antisemita” e “riaffermato il sostegno a tutta la comunità ebraica”. Per Ries, “questo sito in se stesso è una risposta a questi atti odiosi, poiché simbolizza contemporaneamente le violenze e gli orrori del regime nazista e la forza di resistenza del popolo francese, perché è anche dedicato al viale dei Giusti”. Il portavoce del Concistoro del Basso Reno, Thierry Roos, ha affermato che “non c’è dubbio, si tratta di un atto antisemita”: “hanno voluto cancellare il ricordo della sinagoga del Quai Kléber, distruggendola due volte”. In un comunicato, la Prefettura denuncia: “l’antisemitismo colpisce i valori della Repubblica che tutti i francesi condividono. Nessuna manifestazione di intolleranza deve mettere in pericolo il vivere assieme”.

In Francia l’antisemitismo è di nuovo in crescita. Nel 2018, c’è stato un aumento del 74% di atti antisemiti recensiti nel paese. Dopo la profanazione di Quatzenheim, il presidente Emmanuel Macron ha affermato che sarà la “reazione popolare” a sconfiggere l’antisemitismo, ma ha anche annunciato che ci saranno leggi più severe per punire questo crimine. E’ stata pero’ scartata l’idea di considerare un reato l’espressione dell’antisionismo, perché potrebbe essere considerata una limitazione della libertà di espressione, ma la legge dovrà fare maggiore attenzione ai casi in cui l’antisionismo diventa solo una maschera dell’antisemitismo per restare impuniti. La crescita degli atti antisemiti è favorita da un clima generale di esplosione delle violenze, verbali e anche fisiche, che caratterizzano questi mesi di grande confusione. Anche il movimento dei gilet gialli, che ieri era di nuovo in piazza (ma meno potente) per il XVI atto, è stato attraversato da una corrente antisemita e le autorità hanno chiesto a più riprese che vengano prese le distanze da questa deriva.