«Un gran giurì di Manhattan ha appena incriminato Harvey Weinstein con una delle più pesanti accuse di violenza sessuale che esistano nel sistema penale newyorkese». Lo ha annunciato ieri il procuratore distrettuale di Manhattan Cyrus Vance, che alle imputazioni di violenza sessuale nei confronti di due donne per cui Weinstein è attualmente in attesa di processo a New York ha aggiunto tre capi d’accusa relativi a delle supposte violenze nei confronti di una terza vittima. Tra questi, due sono di violenza sessuale aggravata, per la quale è prevista una pena minima di 10 anni di carcere e una massima dell’ergastolo

 

Le nuove imputazioni si aggiungono a quelle per stupro di primo e terzo grado per le quali il produttore caduto in disgrazia – dichiaratosi non colpevole – è stato arrestato lo scorso maggio, e ora attende il processo in libertà vigilata dopo aver pagato una cauzione di un milione di dollari. Contemporaneamente, sull’ ex direttore della Weinstein Company pende un’inchiesta condotta da procuratori federali, un’indagine della procura di Los Angeles e anche una della polizia inglese per dei presunti crimini commessi nel Regno Unito, oltre a svariate cause civili.

 

Lo scorso marzo, a finire «sotto inchiesta» era stato invece lo stesso Cyrus Vance, proprio per non aver rinviato a giudizio Weinstein nel 2015 quando fu denunciato alla polizia da una modella italiana per molestie sessuali. Il governatore di New York Andrew Cuomo aveva infatti commissionato una revisione della procedura seguita in quel caso dalla procura di Manhattan che – si era discolpato Vance – non aveva abbastanza prove per procedere con la formalizzazione dell’accusa contro il produttore.