Dopo aver dichiarato di voler votare «sì» alla conferma di Brett Kavanaugh alla Corte suprema, il senatore repubblicano Jeff Flake ha sorpreso tutti chiedendo di posticipare il voto di una settimana affinché l’Fbi possa condurre le investigazioni a cui i repubblicani si sono sempre opposti; la proposta ha ottenuto il sostegno di tutti e 4 i senatori indecisi riguardo Kavanaugh: le repubblicane Susan Collins e Lisa Murkowski e i democratici Heidi Heitkamp e Joe Manchin.

Questo cambio di rotta è stata una vittoria della base che si opponeva alla nomina di Kavanaugh, e che da giorni manifesta in ogni modo davanti e dentro i palazzi del potere di Washington, con sit-in, cartelli, striscioni, non solo stimolando i politici ad agire ma agendo in prima persona, come nel caso delle due vittime di violenza che hanno affrontato duramente Flake in ascensore, portandolo a chiedere un’investigazione dei federali che Trump non ha potuto negare.

Poche ore dopo, Mark Judge, l’amico di Kavanaugh e potenziale testimone, ha dichiarato di essere pronto a farsi interrogare «in modo confidenziale». La testimonianza di Judge era stata richiesta durante l’audizione della professoressa Christine Blasey Ford, la quale afferma che l’uomo ha visto Kavanaugh ubriaco assalirla sessualmente, quando erano adolescenti, ma i repubblicani l’avevano impedita per non turbare Judge che attraversa un periodo difficile perché sta lottando contro l’alcolismo.

L’amico di Kavanaugh in passato aveva pubblicato un libro diventato velocemente introvabile, Wasted: Tales of a Gen X Drunk (Sfatto: racconti di una generazione X ubriaca). Il giorno dopo che Brett Kavanaugh ha svicolato riguardo le domande del senatore Patrick Leahy sugli episodi di black-out alcolico raccontati nel libro di Judge e attribuiti a un personaggio di nome Bart O’Kavanaugh, e che Kavanaugh ha definito «romanzati», il libro è sparito dalla circolazione. L’ultima copia disponibile negli Stati Uniti e su Internet, è stata venduta venerdì pomeriggio, per 850 dollari. Ora toccherá ai federali indagare in 7 giorni riguardo quanto è accaduto 36 anni fa.

A commento della notizia Kevin Mitnick, primo hacker ad essere finito in galera, negli anni ‘90, reo di aver bucato i siti ministeriali Usa anche senza commettere illeciti, ha scritto su Twitter: «Che diavolo, l’FBI può indagare su Kavanaugh per non più di una settimana? Beh, avrei voluto che avesse avuto lo stesso limite per il mio caso, 25 anni fa».