Circa 17 persone sono state fermate dalla polizia sudafricana in seguito a un’ondata di violenza xenofoba che da settimane sta imperversando nella città di Durban e nelle aree limitrofe. Almeno tre sarebbero le vittime tutte straniere (uccise a Chatsworth e Umlazi) mentre un negoziante somalo sarebbe in condizioni critiche, secondo quanto riportato da alcuni media locali, dopo essere stato colpito al petto da alcuni giovani che avrebbero saccheggiato il suo negozio a KwaMakhutha, a sud di Durban, e portato nell’ospedale di zona dalla polizia. Non si escludono morti anche tra cittadini sudafricani, come riferisce il portavoce della polizia Maj Thulani Zwanela, dopo il ritrovamento di un numero imprecisato di corpi: “Non sappiamo quanti stranieri sono stati uccisi finora”. Le autorità hanno intanto aperto un’inchiesta per omicidio.

Serrati giovedì scorso i negozi di proprietà di cittadini stranieri a Isipingo. Molti di loro temono il peggio e il ripetersi della violenza xenofoba che nel 2008 causò la morte di circa 62 immigrati. Ma senza andare troppo indietro nel tempo, a fine marzo scorso circa 250 persone – in maggioranza della Repubblica Democratica del Congo – sono state vittime di attacchi xenofobi, e esercizi commerciali di proprietà di immigrati sono state saccheggiate nella città portuale di Durban. Sarebbero al momento più di 1000 gli immigrati che hanno abbandonato le loro case per trovare ospitalità presso le stazioni di polizia o presso il campo sportivo del posto, dove sarebbero state allestite alcune tende.

Giorni fa a scatenare la furia omicida sarebbero state le dichiarazioni del re zulu Goodwill Zwelithini che avrebbe invitato gli immigranti a ritornarsene a casa, sebbene abbia poi precisato – protestando contro la stampa accusata di aver riportato impropriamente le sue parole – di riferirsi “solo a coloro che non hanno le carte e la documentazione (in regola, ndr) in Sud Africa”.

Secondo quanto riportato dal quotidiano di Durban il The Mercury, a rendere più preoccupante la situazione sarebbe quanto denunciato da alcuni negozianti sudafricani che sarebbero obbligati a pagare circa 24 euro alle bande di criminali per il “sostegno” offerto nella lotta alla concorrenza degli immigranti proprietari di attività commerciali. Mercoledì scorso, centinaia di persone hanno marciato davanti al Durban City Hall in segno di protesta contro la violenza xenofoba.