Il centrodestra ha vinto con estrema facilità il secondo turno delle elezioni amministrative di domenica. I candidati conservatori hanno prevalso in tutte le principali città della Grecia, e anche quasi nel totale delle regioni, ad eccezione di quella di Creta. Solo a Salonicco è stato eletto un candidato di destra, ma non appoggiato ufficialmente dal partito di Nuova Democrazia .

Ad Atene, il nuovo sindaco è Kostas Bakojànnis, 41 anni, nipote del leader conservatore Kyriàkos Mitsotàkis e figlio dell’ex ministro degli esteri, Dora Bakojànni. È stato eletto con il 65% dei voti. Nel corso della campagna elettorale ha cercato di tenere un profilo moderato, e questa scelta gli ha giovato. Suo padre, il giornalista Pavlos Bakojànnis -assassinato dai terroristi della “17 novembre”- trent’anni fa aveva cercato di fare da pontiere tra la destra greca e l’area della sinistra. Secondo molti osservatori, il neo sindaco, in futuro, potrebbe anche aspirare al ruolo di primo ministro e quello della capitale greca è indubbiamente un risultato che a livello simbolico è destinato a pesare sulla campagna elettorale, in vista delle elezioni legislative del 7 luglio.

Se da una parte è vero che Atene ha avuto quasi sempre sindaci conservatori (ma la città era amministrata dall’indipendente, sostenuto dal Pasok, Giorgos Kaminis), dall’altra non si può non sottolineare che questa volta, la sinistra di Nasos Iliòpoulos, si è fermata appena sopra il 30%. E che oltre che nella capitale, Nuova Democrazia ha vinto anche nella grande regione dell’Attica. È molto probabile che Bakojannis non prenda direttamente parte alla campagna elettorale delle prossime settimane, dal momento che ha dichiarato che intende rappresentare tutti gli ateniesi, e che, nel corso del suo mandato, «non desidera essere il primo, ma l’ultimo cittadino».

Secondo molti analisti, però, non si deve sottostimare l’elemento dell’astensione. Domenica, per il secondo turno delle amministrative, si è recato alle urne solo il 42% dei greci. A causa del tempo ormai pienamente estivo, ma anche della forte delusione e del senso di spaesamento di un’importante percentuale dell’elettorato progressista. La grande incognita è cosa succederà nelle prossime cinque settimane, se il divario di dieci punti registratosi dieci giorni fa tra Nuova Democrazia e Syriza sia destinato ad aumentare o a ridursi. Per ora, si devono registrare due sviluppi di notevole rilievo. In casa socialista, nel Movimento per il Cambiamento, ci sono novità molto rilevanti: la presidente Fofi Jennimatà ha deciso di non candidare, nella «lista delle personalità» del partito, l’ex vicepremier e ministro degli esteri Evànghelos Venizèlos. Considerato un centrista aperto al dialogo con Nuova Democrazia, Venizèlos avrebbe potuto favorire un’alleanza post-voto con i conservatori. Potrebbe prevalere, quindi, la linea dell’ex premier Jorgos Papandreou, a favore di una possibile collaborazione di tutte le forze progressiste, e quindi della costruzione di un’alleanza con Syriza. Per quel che riguarda, poi, «la sinistra a sinistra di Syriza», si sta cercando di creare un nuovo rassemblement. Imera 25 (Diem 25) di Janis Varoufakis, ha lanciato un appello a tutte le forze di sinistra per collaborare e creare delle liste comuni in vista delle elezioni legislative del 7 luglio. Per ora, sembra aver risposto positivamente Rotta di Libertà, della ex presidente della camera Zoì Konstandopoùlou. Insieme, è molto probabile che possano superare il 4% dei voti, con un programma a favore dell’Europa, ma contro i vincoli dell’austerità e lo strapotere dei mercati. Imera 25 alle Europee ha raggiunto il 2,99%, e per un soffio non è riuscita a eleggere Sofia Sakoràfa, ex atleta ed ex deputata del Pasok e di Syriza, al Parlamento Europeo.

Per quanto riguarda il partito di Alexis Tsipras, infine, il messaggio in vista della nuova tornata elettorale appare chiaro: «È chiaro che il governo non è riuscito a fare abbastanza per la classe media». Ma ora «è necessaria la più ampia e forte collaborazione possibile, con il contributo di tutti i progressisti».