Non si sa ancora se anche Adele Puglisi – una delle nove vittime italiane della strage di Dhaka – è stata sottoposta all’esame di Corano dai suoi sequestratori prima di essere uccisa. E nel fanatico mondo dei suoi assassini jihadisti – l’agenzia ufficiale del Califfato Amaq ha rivendicato la carneficina – probabilmente non farà differenza: eppure la manager catanese che viveva in Asia da vent’anni aveva difeso i musulmani italiani sulla sua pagina Fb dagli attacchi indiscriminati del giornale di Feltri. Quando il quotidiano Libero, all’indomani degli attentati di Parigi, aveva titolato «Islamici bastardi», aveva commentato: «è una vergogna».

Adele Puglisi sarebbe dovuta ripartire oggi alla volta dell’Italia. Lei, 54 anni di cui la maggior parte vissuta in Sri Lanka, non sposata e senza figli, il ritorno in Sicilia, era un viaggio «all’incontrario», verso le vacanze. Non è facile essere un manager donna e lei era arrivata sostanzialmente al top: dirigeva da circa cinque anni il controllo qualità della filiale di Dacca del gruppo Artsana di Grandate, un colosso dei prodotti parafarmaceutici e sanitari, da cui sono nati marchi leader come la Chicco, Control, Pic, Lycia.

Quasi tutti gli italiani che erano a cena l’altra sera all’interno della Holey Artisan Bakery – locale rinomato per un piacevole giardino e per l’ ottima pizza dei cuochi Jacopo Bioni, italiano e Diego Rossi, italo-argentino, entrambi risparmiati dal massacro – erano imprenditori ed expat, cioè stranieri che lavoravano e risiedevano a Dhaka.

Gian Galeazzo Boschetti, modenese di famiglia blasonata, l’unico che è riuscito a scampare alla mattanza dei terroristi e al blitz delle teste di cuoio locali, risiedeva a Dhaka da oltre vent’anni. E da quattordici dirigeva la Fedo Trading Ltd, di cui è il «manager director», in pratica l’amministratore delegato. L’attività di trading è quella essenziale funzione della manifattura tessile nell’era della delocalizzazzione industriale e della globalizzazione che mette in contatto le aziende dei marchi europei – nel suo caso non solo italiani ma anche tedeschi e austriaci – con i laboratori di produzione e i grossisti locali. Era quindi lui, probabilmente, l’ospite di riguardo delle due tavolate di italiani seduti ai tavoli della Bakery.

A caldo ha raccontato infatti che lui era seduto ad un tavolo, insieme alla moglie piemontese Claudia D’Antona, volontaria dell’ong Green Cross oltre che imprenditrice – da lui ritrovata ore dopo la fuga alla morgue – «e un cliente». A fianco a loro c’era la tavolata più grande degli italiani, composta da «sette-otto connazionali». Secondo una prima ricostruzione Adele Puglisi si trovava invece al bancone del bar, staccata dagli altri, quando il commando terrorista ha fatto irruzione. Boschetti prima di diventare manager avendo studiato da paramedico, era stato volontario in Irpinia durante il terremoto del 1980 e insieme alla moglie ospitava e forniva supporto ai medici della sua ong in missione in Bangladesh.

Gli altri morti nell’attacco sono: Nadia Benedetti, viterbese di 47 anni, manager della StudioTex Limited – azienda tessile con sede a Londra per cui lavorava fino a qualche anno fa anche Adele Puglisi -, Simona Monti di Magliano Sabina, provincia di Rieti, 33enne, dipendente del gruppo tessile piemontese Mauli, i friulani Cristian Rossi, amministratore delegato di Feletto Umberto, provincia di Pordenone e Marco Tondat, di Cordavedo, sempre Pordenone, Vincenzo D’Allestro di Acerra, Maria Riboli di Bergamo e Claudio Cappelli di Rieti, tutti imprenditori di ditte di abbigliamento o tessili.

La vicenda di così tanti connazionali morti in un attentato in un paese tanto lontano, oltretutto in un ristorante a due passi dall’ambasciata italiana, ha stimolato una ridda di commenti di cordoglio istituzionali e politici, da papa Bergoglio («barbarie contro Dio e l’umanità») al presidente Mattarella («orrore senza confini») al premier Renzi («follia terrorista»). Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, che in serata ha smentito l’esistenza di un decimo italiano disperso (l’uomo ha contattato la famiglia e non si trovava nella pizzeria al momento dell’attacco), ha dichiarato: «Siamo consapevoli che si deve rispondere al terrore», senza specificare come. L’Alto Rappresentante per la politica estera europea Federica Mogherini ha messo a disposizione delle autorità italiane in loco la delegazione Ue in Bangladesh.

Si devono segnalare poi le solite dichiarazioni di Matteo Salvini (da esperto di geopolitica qual è propone di «attaccare l’Isis ovunque e con ogni mezzo e bloccare gli sbarchi di chi parte dalla Libia») e mentre destra e Lega si attardano a chiedere «una presa di distanza dei musulmani italiani», tra le prime reazioni di cordoglio Foad Aodi, presidente delle Comunità del mondo arabo in Italia, fa notare che dopo gli attentati di Parigi sono cresciute del 37% le denunce di atti islamofobici nelle scuole.