Insieme a due pistole taser in dotazione ad ogni agente, a Novara arriva pure il nuovo regolamento di polizia municipale che pone una serie di divieti tanto regressivi quanto inapplicabili. Per esempio, vieta ai negozi alimentari di vendere qualsiasi bevanda in contenitori di vetro – anche il latte e anche di giorno -, di legare le biciclette ai pali della luce o ad altri elementi urbani (ma mancano sufficienti rastrelliere), di bere alcolici in luoghi pubblici (anche i bar sono luoghi pubblici?), di sostare in gruppo davanti ai locali, e soprattutto – udite udite – di vestire «abiti che offendano il comune senso del pudore».

Proprio così: il Consiglio comunale della città piemontese governata dal sindaco leghista Alessandro Canelli in coalizione con FdI, ha pensato bene di ridefinire le norme del «decoro pubblico» (il M5S si è astenuto) con 60 nuovi articoli che saranno la nuova bibbia della polizia municipale, che per l’occasione avrà anche in dotazione – in via sperimentale per sei mesi – due pistole elettriche. Da usare, si presume, contro chi si ribella al fermo o scappa.

E non saranno pochi, visto ad esempio la multa da 100 a 500 euro per chi partecipa ad un assembramento davanti a un locale pubblico, come fa notare la consigliera del Pd, Sara Paladini: «I vigili vadano in piazza Martiri, multeranno centinaia di giovani e bloccheranno tutto. Non ha senso». Per non parlare degli abiti succinti che offendono il comune senso del pudore. Sarà istituita una speciale polizia per la morale, come in Iran, che andrà in giro a misurare la lunghezza delle gonne?