La strada è ancora lunga, passa dalla nomination vera e propria (tutti i candidati verranno annunciati il 15 marzo) e arriva alla notte degli Oscar quando verrà proclamato il vincitore del miglior documentario, ma intanto la presenza di Gianfranco Rosi con il suo Notturno nella prima shortlist dei film selezionati dall’Academy hollywoodiana in corsa per la statuetta – mentre è stato escluso da quella per il miglior film internazionale – è un bel segnale.

Non solo per il riconoscimento al lavoro raro ed eccezionale – anche nel senso di come viene portato avanti, dentro le macerie e le speranze della civiltà in guerra – di Rosi, ma per lo scarto rispetto all’immaginario americano sul cinema made in Italy fatto solitamente di vespe, mafia, mamma e amarcord. Certo pesa ancora la distinzione obsoleta portata avanti dall’Academy (ma non solo) fra «finzione» e «cinema del reale», ma la barriera abbattuta l’anno scorso con la vittoria di un titolo straniero (Parasite) dell’Oscar al miglior film lascia sperare in un futuro di «confini» più fluidi.

«NOTTURNO ha avvicinato noi occidentali alla comprensione del Medioriente», ha commentato la produttrice Donatella Palermo. «Una volta visto il film, i volti e le parole dei bambini, delle donne restano per sempre nel cuore degli spettatori. È come se i protagonisti avessero affidato a Gianfranco il mandato di far conoscere al mondo la loro storia, le sofferenze patite e l’ingiustizia subita. Per questo, per tutti loro oggi sono felice per questo passo avanti nel cammino di Notturno». Per giunta in un anno segnato dalla pandemia, in cui come sottolinea l’ Ad di Rai Cinema Paolo Del Brocco «fare campagna è stato particolarmente difficile».

Oltre alle shortlist dei documentari e dei candidati al miglior film internazionale (15, che diventeranno 5), sono state annunciate ieri quelle per i cortometraggi – «live action», animati e documentari -, le colonne sonore, le canzoni originali, il trucco e gli effetti speciali.

FRA I TITOLI in lizza per la statuetta al miglior film straniero ci sono Better Days di Derek Tsang , La Llorona di Jayro Bustamante, Charlatan di Agnieszka Holland, Quo Vadis, Aida? di Jasmila Žbanic e per la Francia il film di un regista italiano: Deux di Filippo Meneghetti. Nella selezione anche uno dei principali «rivali» di Notturno al titolo di miglior documentario – che abbattendo i confini si è piazzato in entrambe le categorie: Colective di Alexander Nanau, dura condanna del sistema sanitario, la politica e la corruzione rumene a partire da un incendio che nel 2015 ha ucciso decine di persone in un club di Bucarest.

Tra gli altri candidati al titolo di miglior documentario ci sono poi Mlk/Fbi di Sam Pollard, Time di Garrett Bradley – che segue la lotta di una donna per far rilasciare il marito condannato a 60 anni per rapina a mano armata, fra i favoriti delle previsioni pre Oscar dopo il premio alla regia al Sundance 2020 -, The Truffle Hunters di Michael Dweck e Gregory Kershaw.

«PINOCCHIO» di Matteo Garrone è nella shortlist del Makeup and hairstyling, a cura di Mark Coulier, e Laura Pausini conquista quella dedicata alle migliori canzoni originali con lo Sì, scritta per La vita davanti a sé di Edoardo Ponti – la protagonista Sophia Loren torna anche nel corto di Ross Kauffman, What Would Sophia Loren Do?, come idolo della protagonista Nancy Kulik.