Ricucire le ferite del terremoto del 24 agosto sarà un lavoro lungo, difficile, doloroso. Ad Amatrice e agli altri centri devastati è arrivato, tra gli altri, un chiaro messaggio di concreta solidarietà dal mondo del jazz.

La manifestazione “Il jazz italiano per Amatrice e per gli altri territori colpiti dal sisma” si è tenuta il 4 settembre in trenta città italiane (da Courmayeur a Lampedusa; capofila Milano e Roma) ed ha coinvolto ben 70.000 persone.

Tutti i jazzisti hanno suonato gratis e i fondi raccolti serviranno per la riedificazione del Cinema Teatro “Giuseppe Garibaldi” di Amatrice, luogo simbolo della cultura e della ricostruzione del tessuto sociale di uno dei centri storici distrutti dal sisma. La campagna di crowdfunding è ancora aperta su eppela.com.

Il terremoto è giunto ad una settimana dalla II edizione de

Qui – anche per non “abbandonare” L’Aquila – sono stati mantenuti i convegni del 2 settembre (Jazz, turismo, sostenibilità; “Arte, cultura, pensiero sociale e politico”, con Paolo Fresu, Erri De Luca, Giovanni Laterza, Vittorio Nocenzi, Valerio Mastrandrea) ed il “concertone” conclusivo del 4 sera, nella spianata davanti alla magnifica Basilica di Santa Maria di Collemaggio.

Alla Villa Comunale, il  trio di pianisti Claudio Filippini/Giovanni Guidi/Mirko Signorile ha inoltre suonato per celebrare la consegna al conservatorio di un piano, frutto di una specifica iniziativa di crowdfunding, davanti a 20 mila spettatori.

L’iniziativa è stata sostenuta dal Mibact, dal Comune de L’Aquila ed ha avuto come sponsor principale la Siae; altri partner Disma Musica, Poste italiane, Nuovo Imaie con il contributo del Fondo Etico Ricostruzione.

Come nel 2015, hanno organizzato e realizzato la manifestazione l’Associazione I-Jazz (riunisce vari festival ed organizzatori), MIDJ (Associazione Musicisti Italiani di Jazz), la Casa del Jazz, con l’infaticabile direzione artistica di Paolo Fresu.

A percorrere il lungo rettangolo verde di fronte alla basilica di Collemaggio si incontravano molti giovani, coppie con bambini, comitive: palpabile era la voglia di stare insieme e fuori casa, nonostante la scossa del 24 agosto e le successive siano state fortemente udite a L’Aquila, rievocando in modo brusco e traumatico il sisma del 2009.

La varietà del jazz in cartellone, la comunicativa dei presentatori Carlo Massarini e Nick The Nightfly, la chiamata sul palco degli artecifi del concerto (Fresu, Ada Montellanico presidente MIDJ, Gianni Pini, presidente I-Jazz…) hanno invogliato ed aiutato il pubblico ad essere presenti e solidali. La scaletta ha proposto dimensioni sonore diverse, alternando momenti di ricerca linguistica con episodi di spettacolarizzazione.

Ha aperto, come era giusto che fosse, l’Orchestra del Conservatorio de L’Aquila diretta da Massimiliano Caporale e impreziosita dal sassofono di Maurizio Giammarco. Il quartetto di Fabrizio Bosso, il trio di Giovanni Tommaso e Syncotribe di Giammarco hanno regalato momenti di forte autorialità e personalità, esaltando interplay e solismo. La classe e la comunicativa di Tullio De Piscopo, in sestetto, sono indiscutibili come la capacità del Crazy Stompin’ Club (insieme all’ironia grintosa di Piji e alla bravura strumentale di Giorgio Cuscito) di riportarci alla Swing Era, complici i ballerini di Lindy Hop. Il giovane Luca Filastro in piano solo ha portato davanti ai ventimila il linguaggio stride ed il boogie, mentre Raphael Gualazzi si è mosso tra soul e ballad, con il limpido ed ispirato intervento al flicorno di Paolo Fresu.

Gran finale per la New Talents Jazz Orchestra di Mario Corvini (con Nick The Nightfly ospite) che ha il pregio di valorizzare giovani musicisti che lavorano su un vasto repertorio grazie ad originali arrangiamenti.

Tra i momenti più significativi la consegna di un premio alla carriera (ideato da MIDJ) a Franco Cerri e a Dino Piana, ritirato da due giovani strumentisti in un ideale passaggio di consegne, e la diffusione di un magnifico libro fotografico sulla prima edizione de “Il jazz italiano a L’Aquila” (curato da MIDJ, editore Postcart, euro 25 che andranno per la ricostruzione).

Il jazz italiano per Amatrice è stata coperto da Radio Rai con vari collegamenti e ci sarà uno speciale Tv su Rai Cultura. “Il jazz italiano a L’Aquila” dovrebbe tornare nella città abruzzese nel settembre 2017 e ’18.