Laura Palmer l’aveva promesso «in sogno» all’agente Cooper nel finale della seconda stagione – l’ultima – di Twin Peaks di David Lynch : «Ci rivedremo tra venticinque anni». Di anni in realtà ne sono passati 26 da quando nel 1991 la ABC ha cancellato la serie a causa di un calo degli ascolti, ma come promesso se non Laura Palmer in carne e ossa – dato che la protagonista in assenza veniva trovata assassinata nel primo episodio – «I segreti di Twin Peaks» (il titolo con cui la serie era stata trasmessa in Italia) sta tornando. Al Festival di Cannes i primi due episodi della terza stagione verranno proiettati il 25 maggio, dopo il debutto sulle tv americane e in contemporanea su Sky Atlantic in Italia il 21 maggio e su quelle francesi il giorno successivo.

La produce Showtime, che ha accolto la serie di Lynch molti anni dopo la sua cancellazione, quando ormai era da tempo un fenomeno di culto vintage. L’annuncio ufficiale che il regista americano sarebbe tornato a dirigere Twin Peaks è del 2014, anche se negli anni l’ipotesi di una nuova stagione, o meglio il sogno dei fan, è stata più volte sollevata e poi smentita. Nel 2015 Lynch aveva anche minacciato che non se ne sarebbe più fatto nulla a causa di dissidi produttivi con Showtime. Dissidi presto risolti a causa dello status ormai mitico di Twin Peaks: nell’età dell’oro delle serie tv e dei «revival» nostalgici (Star Wars, Ghostbusters eccetera) in molti avrebbero probabilmente offerto al regista un assegno in bianco per accaparrarsi la sua creatura.

Il flop di un altro revival di una serie di culto anni Novanta, X-Files, è un monito che l’operazione tanto attesa – a cui si aggiunge il fatto che Lynch non gira un film dal 2006 di Inland Empire – non sarà necessariamente un successo. Ma è anche vero che nessuna serie, di allora o contemporanea, è paragonabile a Twin Peaks capace di tenere incollati milioni di spettatori al piccolo schermo nonostante il fulcro della trama – uno dei whodunnit più famosi di sempre: «Chi ha ucciso Laura Palmer?» (quasi quanto il celebre «Chi ha sparato a J.R.? di Dallas) – si riveli sin da subito un hitchcockiano McGuffin: l’omicidio e la ricerca del colpevole erano solo la via d’accesso al mondo misterioso fatto di incubi assurdi, angoscia e ironia, che si nasconde appena sotto la superficie delle cose in tutti i lavori di Lynch, che sarà dietro la macchina da presa per tutti e nove gli episodi della serie.

La premessa della  terza stagione è il ritorno dell’ispettore Cooper (ancora una volta Kyle MacLachlan) nella cittadina di Laura Palmer, che non esiste sulle mappe ed è composta da due piccoli comuni vicino a Seattle: Snoqualmie e North Bend. Del vecchio cast torneranno tra gli altri anche David Duchovny nei panni dell’agente della Dea Denise Bryson, David Patrick Kelly e Richard Beymer, cioè i fratelli Benjamin e Jerry Horne. Ma ci sono anche nuovi nomi: la «musa» di Lynch Laura Dern, Naomi Watts, Jim Belushi…

Janet, un’abitante di North Bend intervistata da Le Monde ricorda i tempi in cui Twin Peaks aveva appena debuttato in tv – era il 1990 – e «i bus pieni di turisti giapponesi» che si riversavano sulla città di appena 6mila anime. A Snoqualmie invece la proprietaria dello Smokey Joe’s Tavern, un bar in crisi dove Lynch ha di recente ambientato parte della terza stagione, si augura che «le cose cambieranno» – perché ora Twin Peaks è tornato in città.