Quando si parla di «Norvegia» le persone pensano automaticamente a paesaggi mozzafiato, natura selvaggia, fiordi profondi o maglioni lavorati a mano per combattere il freddo.
Alcuni pensano invece a uno dei paesi leader nella tutela ambientale: uno dei primi paesi al mondo ad aver aperto la strada alle auto elettriche e ad aver ratificato l’Accordo sul clima di Parigi.
I norvegesi sono fieri della loro consapevolezza ambientale, ma meritano davvero di essere visti come un paese che prende sul serio la responsabilità globale nella lotta contro il cambiamento climatico? Abbiamo avuto una nuova prova della insaziabile sete norvegese per il petrolio artico la scorsa estate, quando il governo ha aperto una nuova frontiera petrolifera nel nord, pur sapendo che lo sfruttamento del petrolio provoca cambiamenti climatici e alimenta eventi meteorologici estremi.
Greenpeace e la Ong «Nature and Youth» hanno così portato il governo norvegese in tribunale, sostenendo che la trivellazione di nuovo petrolio è in violazione del diritto a un ambiente sano e sicuro per le generazioni attuali e future, come peraltro si afferma nella Costituzione norvegese.
Per la prima volta l’articolo 112 della Costituzione norvegese, che riguarda appunto la tutela ambientale, è stato invocato in un’aula di tribunale. Anche se, alla fine, il giudice non ha invalidato le licenze petrolifere, il tribunale distrettuale di Oslo ha stabilito che il diritto a un ambiente salubre è effettivamente protetto dalla Costituzione norvegese come diritto individuale e che il governo norvegese ha il dovere di sostenerlo.
La corte ha anche stabilito che questo diritto può essere applicato nei tribunali: un duro colpo alla posizione del governo, che ha fortemente osteggiato la creazione di un diritto dell’uomo ad un ambiente sano.
Essendo così esplicito sul diritto ambientale, questo giudizio può aprire una nuova era dei diritti ambientali in Norvegia, ma anche in tutto il mondo. Circa 90 paesi hanno già un diritto costituzionale dove sono presenti articoli che si avvicinano molto al diritto a vivere in un ambiente sano: questa causa potrebbe avere un effetto a catena che aiuterebbe a guidare altre giurisdizioni su come inserire e interpretare questo diritto nei loro sistemi legali.
Tuttavia, il tribunale distrettuale di Oslo ha anche ritenuto che il governo norvegese non fosse responsabile per la violazione della Costituzione e ha concesso nuove licenze petrolifere nelle incontaminate acque artiche norvegesi del Mare di Barents.