Ghislaine Dupont, specializzata in reportage dall’Africa, e il cameraman Claude Verlon, entrambi di Radio France International (Rfi) sono stati rapiti e uccisi ieri pomeriggio nell’estremo nord del Mali da un gruppo di quattro uomini. I loro cadaveri sono stati scoperti a circa 12 chilometri da Kidal dai militari del contingente francese impegnato nell’operazione «Serval», inviato da Parigi per combattere le milizie jihadiste attive nella regione. Secondo fonti francesi sarebbero stati assassinati a colpi d’arma da fuoco, mentre testimoni locali riferiscono che i due sono stati sgozzati.

Il rapimento è scattato poco dopo le 13:00 locali, dopo che Ghislaine Dupont aveva intervistato, nella sua abitazione di Kidal, Ambèry Ag Rissa, il massimo esponente nella città del Movimento nazionale di Liberazione dell’Azawad, un gruppo armato tuareg che da anni reclama l’indipendenza da Bamako delle regioni settentrionali del Mali. Dopo avere accompagnato i due giornalisti alla porta e averla richiusa, Ag Rissa, come ha poi raccontato, ha sentito il rumore di una brusca frenata. Affacciatosi, ha visto un gruppo di uomini che stavano costringendo i due giornalisti a salire a bordo di un fuoristrada che si è allontanato a tutta velocità. Qualche ora dopo, il macabro ritrovamento. Un epilogo insolito, per i tempi e per la drammaticità dell’esito.

Oggi il presidente Hollande, che ha espresso «indignazione» per il duplice assassinio, ha indetto una riunione d’urgenza con i ministri coinvolti.