È il terzo terremoto che devasta la Valnerina negli ultimi 50 anni.

Il primo è stato nel 1979 quando l’insieme dell’area venne colpita duramente. Vennero distrutti edifici nuovi e vecchi e la ricostruzione durò alcuni anni. Anche in quel caso l’epicentro era vicino ad Accumuli.

Il secondo terremoto è stato quello del 1997 che colpì soprattutto i comuni di Foligno e Assisi. In quel caso le distruzioni e i crolli furono molto più limitati, grazie anche a una ricostruzione fatta in maniera accurata. Quello che non era stato ricostruito nel 1979 erano soprattutto edifici religiosi o santuari che rimasero allo stato di ruderi.

Oggi la situazione è analoga. A parte le frazioni di San Pellegrino, a cinque chilometri da Norcia e di Forche Canapine, al confine con le Marche e l’Abruzzo, la città è stata relativamente colpita, in particolare le distruzioni o le lesioni hanno riguardato un edificio simbolico come la Cattedrale di San Benedetto. I monaci di Norcia su Facebook scrivono di «ingenti danni» e chiedono un’offerta per «iniziare il progetto di ricostruzione». È stata danneggiata anche una porzione di città il cui restauro era finito solo qualche anno fa, mura urbiche su cui si sono aperti varchi e verificati cedimenti. Nelle due frazioni l’abitato ha in parte ceduto, ma soprattutto e in particolare per Forche Canapine è complicata la stima dei danni per le frane e la caduta di massi che hanno interrotto o messo a rischio la viabilità della zona.

Crolli sono stati segnalati anche a Castelluccio, nel borgo, all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, famoso per le lenticchie e la fioritura, è venuto giù il campanile della chiesa sconsacrata dei S.S. Sacramenti.
Tutto questo naturalmente al netto di ulteriori scosse sismiche e di una verifica più puntuale che, date le emergenze verificatesi nel versante reatino, ancora non si è in grado di fare.

Per scongiurare la tentazione di esagerare lo stato dei danni, cercando di partecipare il più possibile ai finanziamenti pubblici e ai piani di ricostruzione, si dovrà attendere una più precisa valutazione nelle prossime settimane, quando i tecnici riusciranno a fare un censimento meno impressionistico delle conseguenze del sisma a Norcia.