N. Nutrirsi di luce, di liquidi preferiti (alcolici inclusi), di leccornie preparate con amore, di musica da far tremare il petto.
Non temere, non tremare, non fuggire. Stare. Guardare. Stare a guardare e poi, in ultimo, fare. Negare la negazione, negare sempre, divenire negazionisti del tradimento colto in flagranza, della bugia sbucciata, della marachella scoperta dopo decenni di cura inappropriata.

Non è Francesca (Lucio Battisti, 1967), Io non ho paura (Niccolò Ammaniti, 2001), «non avrai altro dio all’infuori di me» (all’interno di sé, per caso, si potrebbe?), «No, non sarà un’avventura» (Lucio Battisti, 1969) – non potrebbe essere un’avventura bellissima?
Non esistono più le mezze stagioni.
Aggiungere un «non» ad affermazioni stereotipate: la verdura fa bene, il sole fa male, la caffeina è eccitante, la masturbazione porta alla cecità. No, no, no. Lo nego, lo giuro: spero promitto iuro reggono l’infinito futuro. A contrasto: dire sì a tutto quello che ci pare. Si, si, si.