«È il Pd ad aver cambiato linea, non noi. Non voteremo Raffaella Paita (la vincitrice delle primarie liguri, ndr) e promuoveremo un diverso percorso per le regionali. Un percorso di centrosinistra». A parlare è Luca Pastorino, sindaco di Bogliasco (Ge), uno dei pochissimi deputati ’civatiani’, sostenitore della candidatura di Cofferati. Dopo la rottura, spiega, «ora sceglieremo il nuovo candidato. Ma prima, mercoledì, faremo una riunione con tutti quelli che non si riconoscono nel nome di Paita, nel suo progetto di apertura alla destra e nel progetto di questo Pd»

Chi sarà il candidato presidente della Liguria di sinistra?

Una persona conosciuta e di garanzia rispetto ai valori calpestati in questi giorni. Bisogna fare le cose con calma, ma non la faremo troppo lunga.

Potrebbe essere lei?

So di avere dei limiti, non tutti possono fare tutto diversamente da quello che comanda la pratica renziana. Ma si vedrà.

Se voterete un vostro nome contro il candidato ufficiale del Pd nel partito si porrà un problema disciplinare?

Noi non siamo usciti dal Pd, come ha fatto Cofferati, avendone tutte le ragioni. Poniamo un problema politico. Se il Pd non si muove, una volta che ci sarà un nuovo candidato lo voteremo. Qualcuno mi dirà: ’Pastorino, sei espulso’? Però dovranno prendere atto che la linea del Pd è cambiata. Il Pd da oggi applica le larghe intese nazionali anche in Liguria. Con un tweet.

Nelle primarie liguri si sono schierati due ministri, Andrea Orlando e Roberta Pinotti. Uno stava con Cofferati e l’altro con Paita.

La Pinotti è venuta a Genova a dire che si fa l’alleanza con l’Ncd e ha fatto più danni della grandine. Orlando si espone poco. Il partito invece è esploso.

Oltre ai ’turchi’ di Orlando, con Cofferati c’erano anche alcuni renziani della prima ora. La strada si divide anche con loro?

Prima dell’addio di Cofferati in federazione si è svolta una riunione fra tutti i suoi sostenitori. C’era anche il ministro. Hanno scelto la mozione di sentimenti, hanno chiesto a Sergio di ripensarci nel nome di chi lo ha votato e delle battaglie che si fanno dall’interno del Pd. Sarò anche offuscato da quello che vedo, ma nelle famose battaglie interne si media sempre e non si cambia mai niente. Fare una battaglia come la intendono loro non porta a niente, ne prendano atto. Ringrazio invece tutti i dirigenti, magari meno in vista, che mi hanno chiamato.

Però Gianni Cuperlo e Stefano Fassina hanno rivolto a Cofferati e a Renzi appelli accorati. Si aprirà una crisi nel Pd?

Dall’esperienza che ho temo di no, per questo ho scelto di fare un’altra cosa. Troppo spesso esternazioni importanti hanno prodotto effetti nulli e le cose poi si sono ricomposte in modo inspiegabile. Credo che una parte della sinistra del Pd alla fine si farà una ragione dell’addio di Cofferati. Non sarà per tutti così. Qui da noi in molti si stanno defilando.

Ma insomma vi volete fare cacciare.

Poniamo un problema politico e lo facciamo veramente. E saremo a rischio di espulsione. Io non me ne vado.

Nel caso sarebbe l’inizio di una scissione?

Sarebbe l’inizio di una catena di espulsioni.

Lei è deputato. Voterà le riforme?

Sono in dissenso.

Voterà il presidente della repubblica che Renzi proporrà?

A me non è piaciuto sapere che il sottosegretario Lotti ha fatto la lista nera dei nomi degli inaffidabili. Immagino di essere in quella lista. Ma se scelgono un buon presidente della repubblica lo voteremo.

Voterebbe Sergio Mattarella?

Perché no? E perché non Prodi? Vediamo la proposta che fa Renzi. Non ho mai avuto atteggiamenti pregiudiziali.