L’appuntamento è oggi a Roma in Piazza della Repubblica, dove si aspettano manifestanti da tutta Italia. Il corteo di Non Una Di Meno partirà alle 14 e vede ancora una volta la sua centralità nella lotta alla violenza maschile e di genere; per questa ragione la testa sarà composta dai Centri antiviolenza che in questi anni hanno lavorato accanto alle donne, nei territori, con ostinazione e scarsi sostegni. E con il Piano nazionale antiviolenza in ritardo di un anno dalla scadenza dell’ultimo. Seguono i due carri predisposti da Nudm per comunicazioni, interventi e musica.

All’altezza di via Cavour le attiviste hanno domandato di condurre un’azione rumorosa, si legge nella scansione della giornata (cui domani sarà dedicato un approfondimento su queste pagine), agitando fra le mani un mazzo di chiavi per segnalare come l’assassino e il violento abbiano appunto le chiavi di casa.

Lo mostrano ancora una volta i dati dei Centri antiviolenza, il profilo di chi usa violenza contro le donne come di chi le uccide è lo stesso: partner o ex. In crescita, durante la pandemia, anche la violenza contro le persone lgbtqia+.

Alle 16.30 la seconda azione sarà in sintonia con le sorelle cilene, dunque si tratterà di sedersi per terra in un minuto di silenzio per poi gridare, tutte insieme. I temi sollevato dalle compagne di Nudm si intrecceranno a Piazza Esquilino tra sfruttamento e confini, muri e migrazione.

Il flashmob «Sensibili/Invisibili», servirà invece per denunciare quante malattie femminili e croniche non vengano riconosciute dal Sistema Sanitario Nazionale.

Il corteo si chiuderà a Piazza San Giovanni con la terza azione, cioè componendo il simbolo transfemminista con un numero di candele pari ai femminicidi, lesbicidi e transcidi avvenuti nel 2021.